Scuole paritarie. All’altezza della sfida posta dalla didattica a distanza
In questo tempo difficile di scuola on-line le scuole paritarie del Veneto stanno facendo più che egregiamente la loro parte. Il principio educativo “nessun studente deve essere lasciato solo”, è stato e continua ad essere la stella polare di ogni istituto scolastico.
Questo approccio lo si è visto già col primo lockdown in primavera. Mentre nelle scuole statali fin dalle prime settimane la continuità didattica è stata affidata all’intraprendenza dei singoli docenti, nelle scuole paritarie la prosecuzione della scuola seppur a distanza è stata salvaguardata nominando una figura stabile di coordinamento dell’attività di tutti i docenti. I frutti di questo lavoro sono stati formalizzati in un documento sottoscritto da Uni (Ente italiano di normazione) e Fidae (Federazione italiana di attività educative) che fornisce le Linee guida per il sistema di gestione della didattica a distanza e mista nelle scuole di ogni ordine e grado, sia gestite da enti pubblici sia da enti privati.
«Le scuole paritarie (dalla primaria in su) – osserva Chiara Cavaliere, presidente regionale Fidae del Veneto – stanno vivendo in modo particolare la sfida dettata dalla Dad. Ogni settimana si tengono corsi di formazione per i docenti. Siamo consapevoli di una responsabilità che ci ha portato a potenziare, sul piano digitale e della connessione, ogni scuola per essere all’altezza della situazione. Ambito che riguarda anche l’educazione civica, disciplina introdotta da quest’anno in tutte le classi. Da garantire anche tramite la Dad». Permangono pur sempre difficoltà: «Il problema reale è connesso al dover prendere atto che l’ente pubblico procede sempre per riconoscimenti in base alle richieste che le scuole devono fare ogni anno, e non in base alla considerazione effettiva del servizio permanente svolto».
Scenario di tutt’altro genere quello che si rileva nel Padovano nelle scuole dell’infanzia. Realtà che raggruppa 195 scuole (circa 17 mila bambini dai 3 ai 6 anni). Qui parlare di Dad è decisamente ambizioso. Durante la sospensione del servizio in presenza, il contatto è stato mantenuto tramite Youtube e Whatsapp. Molto significativa è stata l’esperienza dei centri estivi, per recuperare l’aspetto pedagogico essenziale della relazione. I contatti con le famiglie sono stati assicurati attraverso la piattaforma Arcofism dove vengono fornite didattica, gioco e comunicazione. Al contempo è assicurata anche la formazione gratuita a tutto il personale che ne fa richiesta. Sul piano del riconoscimento pubblico emergono le spine: «Purtroppo – dichiara Mirco Cecchinato, presidente della Fism di Padova – lamentiamo un’assenza della politica rispetto alle problematiche scolastiche delle scuole paritarie. A differenza invece delle amministrazioni locali che, in larga parte, si sono dimostrate più sensibili alla nostra realtà». Nell’ottobre del prossimo anno la Fism di Padova taglierà il traguardo del mezzo secolo di vita. Già fervono le iniziative per arrivare puntuali all’appuntamento con la storia. (P. Z.)