Scuola. L’Atto di indirizzo, una firma importante. Il documento individua le priorità politiche che orienteranno l’azione del Ministero
Ma cosa c’è nel quadro? Anzitutto otto priorità per la scuola di oggi e di domani, a cominciare dall’importanza di garantire il diritto allo studio per tutte le studentesse e tutti gli studenti.
È cominciata la scuola e naturalmente le attenzioni di tutti sono principalmente dedicate alla questione sicurezza nelle aule, alle disposizioni e ai provvedimenti per evitare che una recrudescenza della pandemia provochi un nuovo allontanamento degli studenti e degli insegnanti da quello che è il loro luogo naturale, rimandandoli allo spauracchio che si chiama Dad, “didattica a distanza” e che in verità assomiglia a una negazione della scuola vera e propria.
Le preoccupazioni sono corrette e importanti, i temi del green pass e delle vaccinazioni meritano assolutamente l’attenzione. Nel frattempo, però, vale la pena di alzare la testa e guardare avanti, ad esempio accendendo la luce su un atto formale – però pieno di sostanza – come la firma dell’Atto di indirizzo politico-istituzionale da parte del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, un documento che fissa le priorità di Viale Trastevere per il mondo scolastico negli anni a venire. Il documento, infatti, individua le priorità politiche che orienteranno l’azione del Ministero per l’anno 2022 e per il triennio 2022-2024, tenendo presente – lo spiega brevemente una nota del Ministero – un quadro di riferimento delimitato da una parte dai documenti di programmazione economico-finanziaria (in particolare il Documento di Economia e Finanza 2021: bisogna fare i conti con le risorse economiche), dall’altra dalle azioni avviate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), dagli gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable development goals-SDGs) definiti dall’Onu con l’Agenda 2030, dal quadro regolatorio applicabile al Sistema nazionale di istruzione e formazione, nonché dalla vigente normativa in materia di trasparenza e prevenzione della corruzione nelle Amministrazioni pubbliche.
Questa la cornice. Ma cosa c’è nel quadro? Anzitutto otto priorità per la scuola di oggi e di domani, a cominciare dall’importanza di garantire il diritto allo studio per tutte le studentesse e tutti gli studenti. Serve poi “potenziare l’offerta formativa nelle scuole di ogni ordine e grado, promuovere processi di innovazione didattica e digitale, promuovere politiche efficaci per la valorizzazione del personale scolastico, investire sull’edilizia scolastica e ripensare gli ambienti di apprendimento in chiave innovativa, rilanciare l’autonomia scolastica e valorizzare il sistema nazionale di valutazione, investire sul sistema integrato 0-6, rafforzare la capacità amministrativa e gestionale del Ministero”.
Tradotto in poche parole, l’Atto di indirizzo ipotizza un punto fermo: la centralità della scuola nel sistema Italia. E il ministro lo dice con parole chiare: “Investire sulla formazione delle giovani generazioni costituisce una leva strategica fondamentale per promuovere una ripresa intelligente, sostenibile e realmente inclusiva. Garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti il diritto a un’istruzione di qualità, coerente con le proprie inclinazioni e aspirazioni e, al contempo, in linea con le nuove competenze richieste dal mercato del lavoro, rappresenta non solo una sfida importante, ma anche una condizione irrinunciabile per la costruzione di un modello sociale ed economico che favorisca l’avvio di un percorso di crescita equa e duratura”.
Nell’Atto di indirizzo ci sono poi le declinazioni delle diverse priorità, a cominciare dalla lotta alla dispersione scolastica, alla riduzione della povertà educativa e dei divari tra le varie zone del Paese.
Molte buone intenzioni, sicuramente un impegno che in questi anni è cresciuto e diventato più consapevole e condiviso. Ora tocca metterlo davvero in pratica.