Saonara. La comunità ha raccolto la “sfida” della pace: ci si domanda cosa fare per realizzarla
Domenica scorsa, la comunità parrocchiale di Saonara ha scelto di abbattere il muro dell’indifferenza e di fare proprio il grido di pace di tante persone, trasformandosi in una “casa della pace”, accogliente e ospitale proprio come dovrebbero essere sempre le nostre case.
«Avevamo già fatto un’esperienza simile a Natale, dedicata in particolare ai gruppi di iniziazione cristiana – racconta il parroco, don Francesco Monetti – Ora, abbiamo deciso di ripeterla per vivere, ancora una volta, un’esperienza di comunità e comprendere il senso del nostro stare insieme», L’obiettivo era lanciare la parola “pace” «come una sfida che tutti noi siamo chiamati a raccogliere, chiedendoci che cosa possiamo fare per realizzarla. Credo che ciascuno di noi possa fare qualcosa di piccolo, ma significativo. Basta iniziare dalla quotidianità e creare un ambiente sereno e accogliente, anche condividendo momenti comunitari». La giornata dedicata alla pace ha coinvolto tutta la comunità. È iniziata, proprio all’insegna del dialogo e dell’accoglienza, con una messa animata da un gruppo africano. Al temine, più di 200 persone si sono ritrovate in patronato per condividere un pranzo semplice, perché il significato di questo momento conviviale andava oltre la consumazione del cibo. La Comunità di Sant’Egidio, poi, ha incontrato gli adulti e presentato i progetti che sta portando avanti. La giornata si è conclusa con la veglia della pace animata dal coro parrocchiale e dai bambini della scuola materna, che hanno donato i lavoretti realizzati ai laboratori pomeridiani.