San Giacomo di Monselice. Lo stile dell’accoglienza per una sagra giovane

L a parrocchia di San Giacomo di Monselice è in attesa di vivere la sua festa – che sarà dal 31 luglio al 5 agosto – chiamata “Sagra del perdon d’Assisi”, così denominata perché la parrocchia fino al 2016 è stata amministrata dai frati minori, che le hanno lasciato un’impronta francescana.

San Giacomo di Monselice. Lo stile dell’accoglienza per una sagra giovane

Impronta che si traduce in una «spiritualità legata alla figura di san Francesco, che i parrocchiani hanno sempre coltivato» spiega don Alessandro Fusari, parroco da tre anni a San Giacomo e in altre tre comunità, Sant’Antonio di Ca’ Oddo, San Nicola a Marendole e alla Natività della Beata Vergine di Maria a Schiavonia. La presenza francescana a San Giacomo oggi è garantita dai frati conventuali della Comunità terapeutica di San Francesco di Monselice, che aiutano don Alessandro nella pastorale. Nelle giornate della sagra, centrali saranno due appuntamenti: le confessioni, che verranno celebrate nella notte tra l’1 e il 2 agosto, in concomitanza della festa del Perdono d’Assisi, dove «normalmente tante persone accedono a questo sacramento» sottolinea don Alessandro. Inoltre ci sarà la messa solenne del 2 agosto alle 18.30 nella parrocchiale. «Queste giornate di festa hanno per noi il significato di un ritrovarsi ponendo l’accoglienza al primo posto – spiega il sacerdote – una caratteristica estremamente positiva che contraddistingue la comunità di San Giacomo. Accoglienza che viene vissuta dai parrocchiani con le persone che vengono qui occasionalmente, come durante la festa parrocchiale, e soprattutto con chi viene ad abitare nella nostra zona. Direi che rappresenta lo stile della nostra comunità». Il parroco, dalle giornate della sagra, si attende che ci sia «quel bel clima che si è vissuto anche nelle passate edizioni», soprattutto grazie ai tanti volontari (un centinaio), impegnati nella riuscita dell’iniziativa. Questo gruppo, costituito da persone di età diversa, è coordinato da una quindicina di trentenni: «Mi ha colpito, sin dal mio arrivo in questa comunità, vedere dei ragazzi così impegnati; in tal senso posso definirla una sagra giovane». Il programma prevede (oltre a un ricco menù gastronomico con specialità di pesce), nella giornata del 1° agosto la serata paella, il piatto tradizionale spagnolo, «apprezzatissimo da tantissimi». L’occasione “speciale” nasce per ricordare Sandro Zorzan, uno “storico” volontario mancato qualche anno fa, che, per tanti anni durante la sagra, usava istruire i più giovani nella preparazione del cibo, tra cui la paella. A concludere le giornate di festa ci sarà uno spettacolo pirotecnico.

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