Regno Unito: creazione embrioni sintetici. Jones (Anscombe Bioethics Centre), “nuovi problemi etici”
“Gli embrioni sintetici, ai quali gli scienziati hanno appena dato vita, creano nuovi problemi etici perché, in questo momento, non sappiamo se queste nuove entità sono embrioni oppure no”.
Cosi David Jones, direttore dell’Anscombe Bioethics Centre, centro di ricerca cattolico sulla bioetica, sponsorizzato dalla Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, commenta la notizia che gli scienziati hanno dato vita, per la prima volta, ad embrioni umani sintetici, in laboratorio, usando cellule staminali. La scoperta solleva complessi problemi etici e legali perché non è chiaro se queste nuove entità siano embrioni oppure no e, inoltre, l’attuale legislazione non prevede la loro esistenza. Queste nuove “strutture”, così le chiamano i media britannici, non sono dotate di cuore o di tracce di cervello, ma comprendono cellule che potrebbero dare vita a una placenta o svilupparsi fino a diventare embrioni veri e propri. Il nuovo sviluppo scientifico è stato presentato dalla professoressa Magdalena Zernicka-Goetz, una biologa polacca che lavora all’Università di Cambridge, durante una sessione del congresso annuale della Società internazionale per la ricerca sulle cellule staminali a Boston. “Possiamo dare vita a modelli che assomigliano agli embrioni umani, riprogrammando le cellule staminali degli embrioni”, ha spiegato l’esperta. “Secondo il mio parere, dal momento che non sappiamo se queste nuove strutture siano embrioni oppure no, e, dal momento che gli scienziati provano da tempo a produrre embrioni con cellule staminali, queste nuove entità dovrebbero essere trattate come embrioni dal punto di vista morale e legislativo”, ha detto ancora David Jones.
“Dobbiamo anche considerare con molto scetticismo le affermazioni degli scienziati che hanno dato vita agli embrioni sintetici e che sostengono che questa nuova scoperta servirà a capire o curare malattie genetiche. Affermazioni di questo tipo vengono fatte ogni volta che uno scienziato vuole andare oltre i limiti etici fissati dalla legge. È importante, anche, che ci ricordiamo le affermazioni fatte sugli embrioni ibridi uomo-animale. Mischiare componenti umane e non umane avrebbe dovuto aprire la porta a cure per ogni malattia dal morbo di Parkinson all’Alzheimer alla malattia del motoneurone ma queste si sono rivelate promesse crudeli e vuote e, una volta diventata legale, questa strada di ricerca è stata velocemente abbandonata. Dobbiamo sempre usare molto scetticismo quando ci troviamo davanti a nuove e importanti scoperte scientifiche”.