Ragazzo ucciso a Roma: Serra (ex prefetto), “droga e mancanza di lavoro fanno crescere la criminalità”
“Rispetto alle altre città italiane, negli ultimi anni, a Roma, è aumentata la criminalità di strada. Questo non è dovuto all’assenza di forze di polizia, che invece compiono il loro dovere in maniera encomiabile. Perché bisogna prendere atto che chi va in pensione non viene sostituito”.
Lo dice al Sir Achille Serra, già prefetto di Roma, commentando l’uccisione di Luca Sacchi, il ragazzo di 25 anni che ha cercato di difendere la sua fidanzata da una rapina ed è stato ucciso da un colpo di pistola alla testa sparato da uno dei due aggressori, nella zona dei Colli Albani, nei pressi del parco della Caffarella. Tutto è accaduto mentre Luca e la sua fidanzata si stavano recando in un locale della zona. La prima ad essere assalita è stata proprio lei. Due uomini infatti hanno colpito la ragazza alla testa con un oggetto e poi le hanno rubato lo zaino. Luca d’istinto ha provato ad inseguirli per recuperarlo, ma uno dei due rapinatori non ha esitato ad estrarre una pistola e a sparagli a bruciapelo un colpo alla testa.
Immediato l’arrivo dell’ambulanza che ha trasportato Luca all’ospedale San Giovanni di Roma dove è stato operato d’urgenza. Le sue condizioni però sono apparse da subito disperate e a nulla sono valsi i tentativi dei medici di salvargli la vita. Anche la fidanzata Anastasiya, di origini ucraine, è stata portata all’ospedale per verificare le sue condizioni di salute in seguito alla botta in testa ricevuta dai ladri, ma le sue condizioni non erano gravi. Un episodio sul quale Serra non ha dubbi. A suo avviso, infatti, è necessaria una riforma della giustizia che garantisca “l’immediatezza del processo e la certezza della pena” in modo da “evitare la reiterazione del reato”. All’origine dell’aumento della criminalità di strada nella Capitale, secondo Serra, vi è “il lavoro, che è sempre meno, e la droga”.
“È un male di cui oggi si parla meno rispetto al passato, mentre quello della droga è un fenomeno aumentato di oltre il 50% rispetto al passato – spiega l’ex prefetto -. Non credo che chi spara in testa per rubare uno zaino sia sotto gli effetti, ad esempio, della cocaina. Ma è certamente una componente da tenere in considerazione”. L’altro fronte della criminalità nella Capitale, indicato da Serra, è la presenza di “associazioni per delinquere di banditi come quella di Carminati che hanno saccheggiato Roma”. “Oggi la corruzione è fatta in modo sotterraneo condizionando gli appalti e in maniera meno visibile ma incide di più sull’economia generale della città”.