Popoli in cammino, con noi. Il 3 dicembre per illustrare il 33° Rapporto immigrazione 2024

Un dibattito pubblico con un incontro all’Università di Padova, nel pomeriggio di martedì 3 dicembre, per illustrare il 33° Rapporto immigrazione 2024. Il report è frutto della collaborazione tra la Caritas nazionale e Migrantes e ha come titolo Popoli in cammino, richiamando così il tema proposto nel messaggio di papa Francesco per la 110ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, celebrata 29 settembre di quest’anno.

Popoli in cammino, con noi. Il 3 dicembre per illustrare il 33° Rapporto immigrazione 2024

«Con questo titolo si vuole sottolineare la dimensione comunitaria che caratterizza i migranti, per esempio nel lasciare la propria terra – spiega Simone Varisco curatore del Rapporto per Migrantes – È spesso legato a motivi che vanno al di là delle condizioni di vita del singolo: c’è il desiderio di portare un miglioramento anche alla famiglia d’origine e alla comunità di appartenenza. Poi il viaggio viene affrontato insieme ad altri, spesso connazionali». Il report è frutto dell’elaborazione di dati sull’immigrazione in Italia, presi dall’Istat e da altri enti nazionali ed esteri, riferenti al periodo che va dal 1° gennaio 2023 al 1° gennaio 2024. «Il suo obiettivo è aiutare una riflessione e una lettura non ideologizzata delle migrazioni, lasciando a ciascuno la libertà di un’opinione su questo argomento così complesso» aggiunge lo studioso. E i numeri cosa dicono? Dal rapporto emerge che dagli anni 2014-2015 si registra, a proposito dei cittadini stranieri residenti in Italia, una stabilità delle presenze con circa 5,3 milioni di persone (molti dei quali con un permesso di soggiorno per motivi lavorativi). A questi si aggiungono dai 500 mila ai 700 mila stranieri non registrati, i cosiddetti irregolari, «difficili da quantificare perché non riconosciuti e a volte in transito verso altri stati. Questi dati non significano che non ci sia un progressivo lento aumento di presenze di cittadini di origine straniera nel nostro Paese, anche perché sussiste il fenomeno delle acquisizioni di cittadinanza (un milione nell’ultimo decennio), ad esempio per matrimonio. Le persone con un background migratorio oggi sono circa 7 milioni» sottolinea Simone Varisco. Per quanto riguarda la presenza di rifugiati richiedenti asilo in Italia, sono una minoranza, «davvero piccola» rispetto al totale. «È paradossale il fatto che, dal punto di vista mediatico, assorbono gran parte della narrazione e dell’immaginazione collettiva. Questo fenomeno viene fatto coincidere con alcune parole come “emergenza”, “sbarchi”, “invasione”: non è nulla di tutto questo. Certo ci sono degli sbarchi, ma sono numeri contenuti» aggiunge l’esperto. Il Veneto è tra le Regioni dove sono più presenti gli immigrati, con una presenza legata perlopiù al lavoro (soprattutto nell’industria, nell’agricoltura e nell’edilizia). Si constata un aumento lento e costante dei residenti immigrati negli ultimi anni. È interessante notare che in Regione c’è il livello più alto di bambini stranieri in età scolare che sono nati in Italia, più del 70 per cento.

Anche il vescovo Claudio presente all’incontro

Martedì 3 dicembre dalle 16 è in programma presso l’Archivio antico dell’Università di Padova, la presentazione del 33° Rapporto immigrazione Popoli in cammino. Ad aprire i lavori don Gianromano Gnesotto, seguono gli interventi del vescovo Claudio Cipolla, dei docenti Marco Mascia, Stefano Allievi e Paola Milani, e del curatore Simone Varisco. www.unipdcentrodirittiumani.it

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