Murelle dà il benvenuto a don Mirco Zoccarato. L'augurio del vescovo: «Sii segno di Dio per le comunità»
Due parrocchie, due comuni, a cavallo di due province. Segno di complessità, sprone a coniugare storie e tradizioni in un cammino comune. Parte da Murelle il nuovo impegno pastorale di don Mirco Zoccarato, parroco anche di Caselle de' Ruffi. L'augurio del vescovo Claudio e le speranze dei sindaci.
«Caro don Mirco, ti auguro di essere un segno di Dio per le comunità che oggi ti sono affidate e che sei chiamato a servire. Un segno di quel Dio che continuamente lavora su di noi, ci plasma, nonostante i nostri difetti e le nostre resistenze».
L'augurio del vescovo Claudio conclude un'omelia incentrata sul senso del servizio, sull'umiltà e la pazienza chieste a chi è chiamato a indicare il Regno dei cieli come meta ultima del nostro cammino, sulla indispensabile disponibilità a camminare insieme, parroco e comunità, «perché insieme si va avanti o insieme si arretra. Non isolate il vostro parroco, magari aspettandovi tutto da lui. Ma accompagnatelo con la stessa cura che chiedete a lui».
Per don Mirco Murelle e Caselle de' Ruffi sono le prime parrocchie, dopo gli anni trascorsi in pastorale giovanile.
Due parrocchie diverse ma complementari, ricordano i vicepresidenti dei consigli pastorali, e chiamate oggi a sperimentare nuove modalità. Questa d'altronde è terra di confine, due comuni e due province, che però ha già saputo andare oltre i confini e costruire una forte coesione, come sottolineano i due sindaci nell'accogliere il parroco. Chiedono al pastore di essere un punto di riferimento, chiedono collaborazione, e forse mai come oggi se ne sente il bisogno.
C'è anche qui una periferia in cui inoltrarsi, ricordano ancora i consigli pastorali, per portare la buona novella, quella che annuncia col Regno di Dio la dignità di ogni persona.
«La tua vicinanza caro vescovo - conclude don Mirco - mi ha fatto andare con il cuore alla prima veglia agli Eremitani con i giovani. Azione cattolica, Noi associazione, la pastorale giovanile, il Sinodo dei giovani, la Gmg a Cracovia... sono state tutte esperienze arricchenti. E ai giovani vorrei dire che è bello fare il prete e sono contento di esserlo. Se vi dovesse capitare di sentire nel vostro cuore quella domanda, non abbiate paura di farvi avanti. Ne vale la pena».