Lo sguardo dal territorio. Un villaggio e il suo bambino. Don Giuliano Piovan racconta i centri estivi del Piovese
Gli studenti di ogni ordine e grado attendono tutto l’anno le vacanze estive per spegnere la sveglia mattutina, avere più ore libere per le proprie passioni e stare con gli amici.
Ma per i genitori che lavorano e hanno figli minori lo stato d’animo è diverso. La domanda è sempre la stessa: come fare a lavorare e prendersi cura dei bambini e dei ragazzi rimasti a casa? Nell’ottica di aiutare soprattutto le mamme che lavorano, offrendo una proposta estiva capace di coinvolgere sia i bambini che i ragazzi, da oltre dieci anni i comuni e le parrocchie del Piovese fanno squadra nell’organizzazione dei centri estivi. «La nostra proposta – spiega don Giuliano Piovan, coordinatore del progetto dei centri estivi di Piove di Sacco – coinvolge contemporaneamente il patronato del Duomo di Piove di Sacco, di Sant’Anna, di Piovega e di Tognana e si rivolge ai bambini dai 6 ai 14 anni. Mentre nella scuola Santa Capitanio attiviamo i centri estivi per i bambini dai 3 ai 5 anni. Questa modalità diffusa sul territorio è certamente complicata per la logistica organizzativa ma è decisamente fruttuosa per la comunità che ne usufruisce. Diamo la possibilità di vivere il tempo estivo con una proposta a misura di bambino ma coinvolgendo gli adolescenti delle parrocchie, permettendo ai giovani di mettersi in gioco nella responsabilità».
Infatti al coordinamento generale partecipano due giovani di 21 e 24 anni. Ogni centro estivo è affidato a un capocentro (di età compresa tra i 21 e i 29 anni) che ha la responsabilità di programmare le attività settimanali, coordinare l’equipe di educatori e aiuto-animatori e custodire gli spazi. Ogni quindici bambini è previsto un educatore (18 e i 25 anni) che insieme al capocentro realizza la proposta educativa, differenziandola a seconda delle età dei bambini partecipanti. Infine, un centinaio di adolescenti delle superiori (tra i 15 e i 18 anni) svolgono il servizio di aiuto-animatori assumendosi diverse responsabilità: dalla segreteria, alla preghiera, alla recitazione dell’aggancio narrativo, alla preparazione dei giochi, alla conduzione delle attività laboratoriali fino al servizio di pulizie e riordino.
«Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio – conclude don Giuliano – Noi crediamo in questo proverbio africano ed è quello che cerchiamo di offrire alle circa quattrocento famiglie che scelgono la nostra proposta estiva che non è solo un luogo dove i bambini sono al sicuro mentre i genitori lavorano ma è la costruzione di una comunità variegata che cresce insieme prendendosi cura l’uno dell’altro nella responsabilità. Grazie a questa proposta anche agli adolescenti vivono l’estate in spirito di servizio, di amicizia e di rispetto».