«Il Signore ci trovi liberi di seguirlo». L'inizio della Quaresima per i giovani del centro storico
I giovani del centro storico hanno iniziato la Quaresima con un ritiro nella chiesa dei Servi e poi hanno vissuto il rito delle Ceneri con il vescovo in Cattedrale
«Come stanno oggi i nostri cuori? Su quali vie del mondo, pensieri, sogni... si stanno appoggiando? Quanto sono stranieri al Signore? Chi ci sta guidando?». Ha condiviso queste domande, il vescovo Claudio, con i numerosi giovani che all’inizio della Quaresima – mercoledì 14 febbraio in Cattedrale – hanno partecipato alla celebrazione della Parola di Dio con il rito di imposizione delle Ceneri. Don Claudio ha fatto riferimento alle ultime due strofe del salmo 50 (51): «Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode». «Questa preghiera – ha sottolineato il vescovo – ci aiuta a prepararci alla Pasqua, alla notte solenne in cui noi cristiani celebriamo la vittoria di Gesù sulla morte. Queste parole sono anche memoria dei miracoli da lui compiuti: quante volte ha guarito muti e sordi... ma non si è trattato solo di un’esperienza fisica. “La mia bocca proclami la tua lode” recita il salmo. La bocca è uno strumento per raccontare cosa c’è nel cuore. Tanti nostri silenzi... lo sono anche del cuore. Guarire dal mutismo è guarire il cuore». Don Claudio, poi, si è soffermato su un altro passaggio del salmo: «Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo». «Il verbo “creare” e la parola “spirito” sono all’inizio della Bibbia. L’opera creatrice di Dio continua anche in questa Quaresima. Lo fa con la sua Parola. Lo fa cercando il peccatore – sordo, cieco, paralitico... – e ne ri-crea il cuore, che è il centro della nostra vita. Il cuore, dice il salmo, diventa puro, cioè libero da egoismi e interessi personali. E diventa stabile, come vorremmo fossero le nostre relazioni. Nei quaranta giorni della Quaresima ci sono in gioco l’uomo e la donna che Dio ha creato e che è tornato a rimodellare. C’è in gioco l’amore, che è la nostra vocazione; è la strada dell’uomo perché è la strada di Gesù. Il Signore ci trovi liberi di seguirlo». La celebrazione in Cattedrale è stata preceduta da un ritiro spirituale, alla seconda edizione, nella chiesa dei Servi. La proposta era rivolta ai giovani del centro storico: quelli che ci vivono e quelli che frequentano centro universitario, colleghi universitari, movimenti, associazioni, ordini religiosi... È stato promosso da un coordinamento di pastorale universitaria nato lo scorso anno e guidato da don Giorgio Bezze. Ne fanno parte: uffici diocesani di Pastorale dei giovani, delle vocazioni e dell’università, centro universitario, collegi cattolici, Comunità sant’Egidio, Comunione e liberazione, Fuci, FuorInSede dell’Azione cattolica, Focolarini, elisabettine, minori conventuali, scout universitari, Antonianum e comunità neocatecumenali del centro storico. «La cosa bella di questo ritiro, nato da un’idea del vescovo di offrire un momento di preparazione spirituale a inizio Quaresima – spiega don Paolo Zaramella, direttore dell’ufficio di Pastorale dei giovani – è che riesce a mettere insieme tante anime, evidenziando la ricchezza di ciascuna. Tanti stili diversi hanno dato vita a un patchwork colorato». Al termine della celebrazione in Cattedrale, che è stata animata dal coro della pastorale universitaria (che di solito canta alla messa a Santa Sofia la domenica sera), sono state raccolte offerte a favore delle Cucine economiche popolari