Giugno antoniano. La devozione viaggia nell'aria: le reliquie in volo per benedire i luoghi della pandemia
Quest’anno il calendario del Giugno antoniano promosso dai frati del Santo è stato rivoluzionato alla luce del Coronavirus. C’è un nuovo sito web dedicato dove seguire le celebrazioni con la possibilità anche di scrivere intenzioni di preghiera e "toccare" la tomba di Antonio. E molte altre novità perché la devozione popolare non si fermi.
Anche il Giugno antoniano ha dovuto adattarsi al Covid. La quattordicesima edizione della rassegna in onore del Santo di Padova sarà, infatti, principalmente “on air”, social e interattiva. Un programma già definito a febbraio, con un calendario ricco di celebrazioni, eventi, incontri, appuntamenti religiosi e culturali completamente stravolto.
«Ogni anno – chiarisce padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica di sant’Antonio – diamo un tema al Giugno antoniano che richiami un momento della vita del santo. L’anno scorso era l’incontro con l’altro, quest’anno l’ottavo centenario della vocazione francescana di Antonio. L’incontro con i frati seguaci di Francesco d’Assisi avvenuto nel 1220, mentre da Coimbra vanno in Marocco, e le vicissitudini del martirio determinano nel giovane Fernando un turbamento e la conversione a una vita che sente più coinvolgente ed emozionante. Cambia il nome di battesimo e lascia gli agi e le sicurezze dell’abbazia di Santa Cruz. Una ripartenza, quindi, non solo “spirituale”. Si rimette in gioco con tutta la sua umanità per rispondere a una nuova chiamata di Dio».
Un cambio radicale nella vita di Antonio. Un esempio anche per i giovani di oggi titubanti davanti alle scelte della vita. La sua vocazione può essere motivo di incoraggiamento per i ragazzi. «È un giovane così lontano nei secoli – afferma padre Svanera – ma che sa interrogarsi sul senso della vita e chiedersi che cosa il Signore vuole da lui, qual è la sua chiamata. Di fronte alle nostre generazioni così incerte per le scarse prospettive, Antonio e la sua decisione sono un’iniezione di fiducia ed energia. La sua vita, ispirata al carisma francescano in particolare per gli aspetti di evangelizzazione, la predicazione, la sua capacità di dialogo con diverse categorie di persone, sono un modello per tutti. La sua era una comunicazione efficace, attenta ai poveri, agli oppressi, ai diritti di tutti».
Antonio era un grande coltivatore di sane relazioni, la sua vita lo testimonia, così come i suoi miracoli. Sapeva coniugare la dimensione dell’interiorità con quella dell’esteriorità. Sapeva comunicare con la parola, l’incontro, la predicazione entrando in contatto anche con la cultura. Questi aspetti si ritrovano anche nel Giugno antoniano, che quest’anno vedrà una notevole riduzione dell’afflusso in Basilica, senza che però a risentirne sia la devozione, perché sono state trovate nuove modalità di contatto con i fedeli. I frati della Basilica infatti, hanno messo in campo il “Progetto 13 giugno online” per portare la solennità del Santo nelle case dei devoti, consci che molti, soprattutto da fuori regione, non potranno arrivare al santuario.
L’iniziativa comprende il sito web www.13giugno.org, portale interattivo che permette ai fedeli di seguire l’intera giornata tramite computer o telefono ma anche, registrandosi on line, di fare digitalmente tutti quei gesti che si compiono solitamente in basilica come partecipare alle messe (nel giorno della solennità di sant’Antonio ce ne saranno dalle 6.30 alle 21); “toccare” la tomba del Santo; scrivere una preghiera che sarà stampata e portata alla tomba dai frati; accendere una candela virtuale; fare una donazione a Caritas Sant’Antonio per i progetti di solidarietà; ricevere a casa il pane benedetto di sant’Antonio; pubblicare in diretta sul portale una preghiera, condividendo con gli altri devoti le proprie azioni.
La pandemia ha portato un cambio radicale nelle nostre vite, interferendo nelle nostre abitudini, ci ha “rinchiusi”, ci ha fatto fermare. «In termini antoniani – dice il rettore – abbiamo potuto riscoprire una dimensione di interiorità, silenzio, più tempo per noi. Dimensioni che appartengono alla vita di Antonio con la sua attenzione alla preghiera e allo spirito. Per molti è stato un tempo per cogliere aspetti non comuni di se stessi, per approfondire rapporti con le persone più prossime: in alcuni casi si sono generati conflitti, in altri si sono riscoperte in modo più creativo le relazioni».
Nel Giugno antoniano solitamente sono previsti anche diversi appuntamenti con la musica e l’arte. Quest’anno in programma due concerti (il 12 con Antonella Ruggiero e il 21, a chiudere la manifestazione, con i Soliti veneti). Grazie a Rete veneta, domenica 7 giugno alle 21, sarà possibile visitare il presbiterio e l’altare maggiore avvicinandosi così virtualmente ai capolavori di Donatello, spiegati da esperti e con intermezzi di canti gregoriani. Inoltre, sarà possibile anche visitare le sedi museali della Basilica del Santo (il museo antoniano, l’oratorio di San Giorgio e la Scoletta del Santo) che riaprono secondo i consueti orari e con i protocolli sanitari di rito. «Il concerto di Antonella Ruggiero e quello dei Solisti veneti – conclude il rettore – e la riapertura delle sedi museali, sono piccoli segni per dire che cultura, fede e arte, insieme, hanno la capacità di parlare allo spirito. E la cultura va sostenuta in questo periodo».
Il 13 giugno celebrazioni tutta la giornata
Sono numerose le celebrazioni di sabato 13 (dalle 6.30 alle 21).
Alle 8 presiede padre Oliviero Svanera; alle 9.30 con mons. Fabio Dal Cin, delegato pontificio per la Basilica, alle 11 con il vescovo Claudio Cipolla e alle 17 con padre Roberto Brandinelli, vicario provinciale dei frati minori conventuali. L’unico evento rimasto è il 9 giugno alle 17 a Camposampiero, per la visita guidata all’aperto su prenotazione e a numero chiuso al “Sentiero di Antonio – Vangelo e Carità”: dal santuario del noce alla cella della visione (049-9300255).
Le reliquie in volo per benedire i luoghi della pandemia
L’edizione 2020 del Giugno antoniano sarà ricordata anche perché il Santo prenderà letteralmente il “volo”. Nell’ottica infatti di portare il Santo a incontrare i suoi fedeli e nell’impossibilità di svolgere la tradizionale processione, quest’anno le reliquie di Antonio si alzeranno in volo a bordo di un elicottero militare messo a disposizione dal Comando forze operative nord dell’Esercito italiano. L’operazione è assolutamente inedita, suggestiva ed emozionante.
Il Santo, accompagnato dal rettore della Basilica padre Oliviero Svanera, benedirà dall’alto la città e si soffermerà in particolare sui luoghi simbolo della lotta contro la pandemia: l’ospedale cittadino, il carcere, Vo Euganeo, il Covid-Hospital di Schiavonia. Il volo sarà trasmesso in diretta da Rete veneta che seguirà anche l’intera giornata del 13 giugno.
Durante la Tredicina si prega per chi è stato in prima linea
Le categorie, gli enti, le istituzioni (personale sanitario, volontari, mondo della scuola e dell'imprenditoria, giornalisti) che hanno accompagnato la comunità durante la pandemia sono i protagonisti della Tredicina in tempo di Coronavirus. Ogni giorno in basilica, alle 17.30, accanto alle rappresentanze delle Diocesi del Triveneto sono invitati anche coloro che si sono distinti nel sostenere, aiutare e accompagnare le persone che hanno vissuto e stanno ancora vivendo momenti difficili. «Un segno di gratitudine – afferma padre Oliviero Svanera – per quanto operato da queste diverse realtà a favore della comunità intera. Offriamo l’occasione per pregare in modo speciale il nostro Santo patrono. Antonio si fece esemplare difensore dei valori di solidarietà, giustizia e rispetto della persona umana, prodigandosi in difesa di umili e oppressi».