Giornata della vita consacrata sabato 1 febbraio all'Opsa. I numeri
Consacrate e consacrati della Diocesi si danno appuntamento sabato 1° febbraio all’Opsa per riflettere sull’“uomo creatore di se stesso” e per condividere l’eucaristia presieduta dal vescovo Claudio

In occasione della 29a Giornata mondiale della vita consacrata, consacrate e consacrati della Diocesi si incontrano sabato 1° febbraio all’Opsa (dalle 9 alle 13). Nella prima parte della mattinata viene approfondito il tema “L’uomo creatore di se stesso. Verso il transumanesimo” con Tiziano Vecchiato (Fondazione Zancan) e Silvia Cataldi (Università La Sapienza); alle 11.45, celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Claudio e a seguire un momento conviviale. «Celebrare insieme la Giornata mondiale – sottolinea don Antonio Oriente, delegato vescovile per la vita consacrata e le società di vita apostolica – significa ricordare a tutta la comunità dei credenti che i consacrati e le consacrate portano in sé un elemento decisivo per la vita della Chiesa e per la sua missione, in quanto “esprimono l’intima natura della vocazione cristiana e la tensione di tutta la Chiesa-Sposa verso l’unione con l’unico Sposo” (VC, 3)».
L’uomo creatore di se stesso
All’incontro del 1° febbraio interviene Tiziano Vecchiato, presidente della Fondazione Zancan, che presenta così il tema: «L’intelligenza artificiale è molto attraente. A cosa serve? Come si usa? È affidabile? All’alba della storia, l’invenzione della scrittura ha ci ha aiutati a comporre la memoria orale con quella scritta, creando copie dell’originale. Si sono poi aggiunte soluzioni per memorizzare, calcolare, rendere meccanici i funzionamenti mentali. Oggi questo lungo viaggio sta vivendo una sosta piena di domande. La più impegnativa è: modificare la nostra umanità con macchine addestrate a sostituirci?». E ancora: «Da tempo dialoghiamo con interfacce umanoidi, ci danno del tu, ci ricordano i nostri interessi, ci invitano a fidarci di esse/loro. La memoria trasportabile custodita nelle enciclopedie, nelle biblioteche, negli archivi digitali non ci basta più. Non abbiamo solo bisogno di ricordare ma di pensare di più e meglio. Sarà possibile? A quale prezzo? E se il prezzo fosse diventare meno umani di quello che siamo?».
Giubileo e vita consacrata a Padova
«L’anno giubilare non poteva di certo lasciare indifferente la vita consacrata, che testimonia la “speranza cristiana” nella quotidianità della sua multiforme presenza in seno alla Chiesa locale che vive in Padova – sottolinea dom Federico Lauretta, vice segretario Cism (Conferenza italiana superiori maggiori) – Come consiglio diocesano della vita consacrata si era ipotizzato di partecipare al Giubileo a Roma, a ottobre, ma il fatto che “cada” in giorni feriali crea qualche problema. Abbiamo optato, quindi, per celebrare l’anno giubilare vivendo la giornata del 1° febbraio e poi il Giubileo del 31 maggio. Non verrà di certo meno la nostra presenza anche in altri momenti forti della vita diocesana».
Passi insieme e con il vescovo Claudio
«Piccolo germoglio di speranza: così mi viene da definire il Gruppo vita consacrata (che chiamiamo “Pensatoio”) – evidenzia Isabella Stoppa vice-delegata Usmi (Unione superiore maggiori d’Italia) – Da un paio di anni ci si ritrova periodicamente come rappresentanti degli istituti religiosi della Diocesi, assieme al vescovo Claudio e a don Antonio Oriente, per un cammino di preghiera, conoscenza e confronto. Uno degli aspetti più rilevanti è quello della conoscenza reciproca. Sono momenti preziosi per leggere assieme il contesto attuale, con i suoi problemi ma anche con quella ricchezza che aiuta a tenere accesa la piccola fiamma che siamo chiamati ad alimentare costantemente». Nello stesso tempo, con l’aiuto di persone competenti «il gruppo si interroga sul futuro della nostra presenza nella Chiesa locale, in un cammino dove ci si ritrova ad avanzare assieme. Verrebbe da dire: con tutta questa povertà di forze, di numeri...? La Provvidenza di Dio sicuramente ci sta dicendo qualcosa attraverso i segni di fragilità, se non altro per accorgerci che è arrivato il momento per comprendere che “da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano”».
Vita consacrata: sfide e sogni comuni
«Le riflessioni maturate nei tre Sinodi che hanno trattato i diversi stati di vita, quello laicale (1987), presbiterale (1990) e di vita consacrata (1994), ci stanno portando in questi ultimi anni alla conclusione che si può trovare un nuovo tipo di comunione e di collaborazione all’interno delle diverse vocazioni e stati di vita nella Chiesa – spiega padre Adriano Moro, segretario Cism diocesano – Lo stiamo constatando anche a Padova. C’è un clima di comunione ecclesiale tra i sacerdoti, i religiosi e i laici, che cercano, come sfida e sogno comuni, un giusto rapporto di comunione e una rinnovata esperienza di fraternità, in una complementarietà sempre rispettosa della diversità. L’esortazione apostolica Vita consecrata, poi, afferma che uno dei frutti della dottrina della Chiesa come comunione, in questi anni, è stata la presa di coscienza che le varie componenti possono e devono unire le loro forze, in atteggiamento di collaborazione e di scambio di doni, per partecipare più efficacemente alla missione ecclesiale. In tal contesto ecclesiale di più largo respiro, rispetto a qualche anno fa, alle persone consacrate e alla Chiesa locale si chiede di essere davvero esperte di comunione e di praticarne la spiritualità».
Un granello di frumento...
«Dopo aver sentito dei tanti segni prodigiosi compiuti da Gesù, la folla si accalca intorno a Lui e vuole vederlo. Ma Gesù dice loro: vedrete un granello di frumento che cade nella terra, e muore (Gv 12)». Parte da questo brano del Vangelo il racconto che Ornella Colombo, Piccola apostola della carità e delegata diocesana della Ciis-Conferenza italiana degli istituti secolari, fa della sua esperienza professionale e vocazionale in una struttura sanitaria, “La Nostra Famiglia”. «In questa “casa” incontro persone speciali alle quali dedico il mio tempo e la mia competenza, portando il valore “intimo” della mia consacrazione secolare, certa di aver ricevuto da Dio il dono di una vita da spendere nella carità. Quel granello del Vangelo che viene posto sotto terra perché possa dare frutto e che opera nel nascondimento, è il mio riferimento costante». Nel quotidiano, Ornella cerca «di portare a quanti incontro la realtà che Dio ha acceso nel mio cuore, per accogliere e accompagnare le persone nelle loro fatiche; dove possibile offro loro parole buone di speranza, che consentano di guardare oltre le difficoltà del presente; porto tutti a Lui nella preghiera perché si realizzi il Suo disegno di amore su ciascuno».
Nuovi progetti
Casa San Tomaso Da un dialogo fecondo tra la Diocesi di Padova e le suore Dimesse, nei locali della ex canonica della parrocchia di San Tomaso Becket in Padova, vive una comunità composta da tre religiose. Si dedica alla preghiera, all’ascolto, all’accoglienza e all’accompagnamento spirituale.
Studentato cappuccini Da settembre sono presenti nel convento di Santa Croce 11 giovani frati che frequentano la Facoltà Teologica del Triveneto. Lo studentato è guidato da fra Ezio Massimo e fra Alessandro.
Manfredini di Este Con la partenza dei Salesiani dal Collegio Manfredini la direzione è stata affidata a una famiglia (Marta e Christian Marchiori).
In appoggio alle future collaborazioni pastorali Le congregazioni delle suore di Santa Bernadette e delle Minime del Suffragio si sono rese disponibili per una esperienza nella pastorale diocesana.
Incontro con il card. Roche sui ministeri istituiti
“I ministeri istituiti. Come suscitarli e accompagnarli al tempo della Chiesa sinodale” è il titolo dell’intervento che propone il card. Arthur Roche, prefetto del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, nell’ambito del “Gennaio alla liturgia”. Appuntamento venerdì 31 gennaio alle 20.45 presso Casa Madonnina a Fiesso d’Artico (via Navigli 27). Per dare la propria adesione all’incontro: iscrizioniliturgia@diocesipadova.it I partecipanti alle diverse proposte del “Gennaio alla liturgia”, ma anche i ministri straordinari della comunione, sono invitati alla messa presieduta dal card. Roche sabato 1° febbraio alle 10 in Cattedrale. Il cardinale presiede, sempre in Cattedrale, la messa delle 11.30 di domenica 2 febbraio; partecipano i cori parrocchiali che hanno partecipato alle mattinate formative del “Gennaio alla liturgia”.