Formazione e catechesi. Per sentire la cura di Dio per ciascuno

Formazione L’Ufficio diocesano ha pensato ad alcuni momenti per chi si prende cura

Formazione e catechesi. Per sentire la cura di Dio per ciascuno

«Ed io avrò cura di te»: dice così una famosa canzone di Battiato. Lego la parola “cura” con l’affermazione “mi stai a cuore”. Penso alle cure che si hanno per un bambino, un anziano, un ammalato e alle occasioni belle create per chi si ha nel cuore. Quante attività sono proposte per avere cura di ragazzi, genitori, operatori pastorali, ma noi abbiamo cura (a cuore) la nostra vita, la nostra spiritualità e il nostro modo di incontrare gli altri? Come Ufficio diocesano abbiamo pensato a momenti di formazione specifici con l’intento di avere a cuore prima di tutto la persona che ha cura di altri nell’essere catechista, accompagnatore, educatore e parroco. Sono nati così gli approfondimenti sul Credo, i sacramenti e alcuni libri della Bibbia, i laboratori di metodologia e i weekend di esercizi spirituali. Anche alcuni vicariati propongono serate su temi specifici e non mancano i momenti parrocchiali di incontro e riflessione. Perché avere cura di sé? Al n. 74 di Incontriamo Gesù leggiamo: «Chi è il catechista? È colui che custodisce e alimenta la memoria di Dio; la custodisce in se stesso e la sa risvegliare negli altri. (…) La fede contiene proprio la memoria della storia di Dio con noi, la memoria dell’incontro con Dio che si muove per primo, che crea e salva, che ci trasforma; la fede è memoria della sua Parola che scalda il cuore, delle sue azioni di salvezza con cui ci dona vita, ci purifica, ci cura, ci nutre. Il catechista è proprio un cristiano che mette questa memoria al servizio dell’annuncio; non per farsi vedere, non per parlare di sé, ma per parlare di Dio, del suo amore, della sua fedeltà». Questi momenti aiutano a ritrovare la memoria e a sentire Dio che ci dice: «Io sì, che avrò cura di te».

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