Fondazione Santa Tecla. L'Armadio Robotizzato prepara i farmaci, così l'infermiera può dedicarsi agli anziani
Fondazione Santa Tecla investe sulla tecnologia che prepara le bustine di farmaci quotidiane per gli ospiti con rapidità, senza errori, con la massima trasparenza.
È un salto di qualità decisivo per l'assistenza agli anziani di Fondazione Santa Tecla, e potrà esserlo anche per altre strutture.
Così il presidente di Fondazione Santa Tecla Matteo Segafredo ha definito il nuovo Armadio Farmaci Robotizzato, che il centro servizi per anziani di Este ha inaugurato venerdì 15 giugno.
Grazie all'Armadio muta radicalmente il processo quotidiano di preparazione delle dosi giornaliere dei farmaci per gli anziani, che di solito è svolto per intero manualmente.
A partire dai farmaci che vengono sconfezionati da un macchinario ad hoc e inseriti nei suoi diversi scomparti, l'Armadio Farmaci Robotizzato prepara i farmaco o i farmaci che l'anziano ad una data ora deve assumere, in singole bustine. Ad esempio: la bustina con i farmaci delle 9 della signora Elda, la bustina con la pillola delle 13 del signor Giovanni, e così via. Quando l' infermiere, al momento giusto, apre la busta, scansiona con un palmare in dotazione il codice a barre riportato sopra: in questo verifica la corrispondenza tra anziano e sua terapia, e registra l' avvenuta somministrazione. Così Fondazione Santa Tecla ha i dati di tutti i farmaci che sono stati somministrati a ciascuna persona nel tempo.
L' Armadio prepara le bustine di farmaci con rapidità, senza errori, con la massima trasparenza, ed anche al riparo da contatti e contaminazioni.
È la Cartella SocioSanitaria di CBA, software in uso già da anni in Fondazione Santa Tecla, a trasmettere all' Armadio i dati sui farmaci che il medico prescrive a ciascun anziano.
“È UN INVESTIMENTO SULLA RELAZIONE”
Sono circa 130 i farmaci diversi attualmente in prescrizione per gli anziani ospiti di Fondazione Santa Tecla, ma l'Armadio ne può gestire fino a 244 perché altrettanti sono i “canister” in cui riporli.
L'Armadio, inoltre, prepara fino a 60 buste al minuto, e quindi la preparazione quotidiana dei farmaci per i circa 200 anziani di Fondazione Santa Tecla è molto rapida. “Questa macchina ha un grandissimo potenziale, che possiamo mettere a disposizione della comunità”, spiega Segafredo.
L'Armadio non è solo un investimento sulla tecnologia: è anche un investimento sulle persone, e sulla relazione. “Grazie all' Armadio Farmaci Robotizzato – spiega infatti Segafredo - restituiamo alle infermiere e agli infermieri tempo per la relazione con i pazienti. E la relazione è, per tutti, la medicina più efficace”.
Fondazione Santa Tecla è il primo centro di servizi per anziani in provincia di Padova a dotarsi di questo sistema, ed uno dei primissimi in Veneto.
A benedire il nuovo Armadio Farmaci è stato don Danilo Serena, 89 anni, ospite di Fondazione Santa Tecla dopo essere stato per 22 anni parroco del Duomo di Este e, di conseguenza, presidente della Fondazione stessa.
I COMMENTI
“Avremo occasione di incontrarci ancora, per festeggiare altri avanzamenti nella qualità dell' assistenza – ha sottolineato il presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Gilberto Muraro-. Ma intanto complimenti a Fondazione Santa Tecla per il risultato raggiunto”.
È stato il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo a permettere a Fondazione Santa Tecla di acquistare l'Armadio.
“Ho un piccolo sogno. Realizzare, dopo l'estate, un momento di confronto partecipato, come territorio e come istituzioni, su che strategia attuare nel servizio alle persone anziane, e come rispondere a esigenze che cambiano”, ha detto la sindaca di Este Roberta Gallana, presente assieme all'assessore ai servizi sociali Lucia Mulato.
“Ogni persona deve lavorare il più possibile nel suo ruolo: l'infermiere deve occuparsi della relazione di cura, sblisterare (togliere le medicine dalle confezioni) è compito della macchina, non dell'infermiere”, ha aggiunto il direttore dei servizi socio sanitari della Ulss 6 Euganea Maria Chiara Corti, esprimendo il suo apprezzamento per la
scelta di Fondazione Santa Tecla.
“Un ringraziamento è doveroso- ha aggiunto in chiusura il presidente Segafredo- al personale, che tra novembre 2020 e febbraio 2021 ha condiviso con anziani ospiti e famiglie una sofferenza indicibile senso di responsabilità, senso del dovere e abnegazione che hanno mostrato hanno permesso di reggere l' urto”.
Don Luca Facco, vicario episcopale per i rapporti con le istituzioni e il territorio della diocesi di Padova, ha portato il saluto di mons.Claudio Cipolla e il suo ringraziamento a tutti.
“Strutture come questa – ha detto don Facco - hanno bisogno di visite, quando sarà possibile farlo in sicurezza, di amici e persone che amino entrare qui. Deve diventare sempre più parte della comunità. E sentendosi partecipe di strutture come questa, tutta la comunità può crescere”.
Fonte: Fondazione Santa Tecla