Etiopia. Il card. Souraphiel al Centro universitario il 14 gennaio alle 21
Quando il card. Berhaneyesus Demerew Souraphiel farà il suo ingresso al Centro universitario di via Zabarella, alle 21 di martedì 14 gennaio, inizierà uno di quegli incontri che permettono di comprendere dalla voce di un protagonista l’evoluzione degli eventi in uno degli snodi chiave dello scacchiere internazionale.
L’occasione del passaggio a Padova del vescovo di Addis Abeba e primate d’Etiopia sta nella scelta della nostra Diocesi di aprire la sua nuova missione in terra d’Africa proprio nella grande nazione etiope. Ma basta il titolo scelto per l’incontro organizzato dal Centro missionario, il Cuamm e il Centro universitario per saggiare la complessità dei fenomeni che attraversano il Corno d’Africa oggi.
Durante “Etiopia. Sfida e ricchezza del dialogo fra religioni e culture”, il cardinale sviscererà alcune delle principali dinamiche in atto in un Paese osservato speciale dalla comunità internazionale, specie dopo il premio Nobel per la pace assegnato pochi mesi fa al primo ministro Ali. In primo piano vi sono le elezioni politiche di maggio, che fin da ottobre stanno generando tensioni etniche che sfociano anche in scontri a carattere religioso. L’Etiopia è cristiana dal terzo secolo, ha una propria chiesa antica e indipendente, ma a Sud vede sorgere un islam moderato e sempre più numeroso e conta poi le presenze minoritarie dei cattolici e dei protestanti. Le urne consentiranno di capire quale futuro si prospetta per il gigante africano nel quale, negli ultimi decenni, l’appartenenza etnica si è rinfocolata al punto che oggi gli etiopici specificano anzitutto la loro appartenenza al popolo oromo, amara, tigrino ecc.
Anche la sede dell’incontro non è casuale. Da quattro anni, infatti, l’università di Padova e quella cattolica di Addis Abeba collaborano attivamente in scambi proficui di competenze, docenti e studenti. L’incontro tra il cardinale e il rettore Rizzuto permetterà a questa esperienza di prolungarsi e di crescere.