Ecoansia. Le possibili conseguenze del cambiamento climatico sulla salute mentale

Affrontare le condizioni di salute mentale causate dal clima sarà un compito colossale, dato che l'assistenza alla salute mentale a livello globale è già scarsa

Ecoansia. Le possibili conseguenze del cambiamento climatico sulla salute mentale

Ogni anno, per sei anni consecutivi, Wamaitha ha sperato che i suoi campi in Kenya prosperassero. Tuttavia, ogni anno ha visto la siccità seccare i raccolti, solo per poi vederli spazzati via dalle inondazioni. Questo ciclo di ottimismo e perdita, causato dagli effetti del cambiamento climatico, l’ha lasciata in uno stato di ansia costante. “Si arriva a una situazione – spiega Laureen – in cui si hanno attacchi di panico perché si è sempre preoccupati per qualcosa”. Anche Vashti-Eve Burrows, una studentessa di medicina, ha vissuto gli effetti devastanti del cambiamento climatico quando l’uragano Dorian ha colpito le Bahamas nel 2019. Ora, teme per il futuro del suo paese, un arcipelago vulnerabile all’innalzamento del livello del mare e alle tempeste. “Ci saranno ancora – si chiede spesso la Burrows – le Bahamas tra 20-30 anni?”.

Wamaitha e Burrows sono solo due delle molte persone che subiscono l’impatto del cambiamento climatico sulla loro salute mentale. In effetti, il cambiamento climatico sta esacerbando i disturbi mentali, che già colpiscono quasi un miliardo di persone e rappresentano una delle principali cause di cattiva salute a livello globale. Un’indagine globale del 2021 ha rilevato che più della metà delle persone di età compresa tra i 16 e i 25 anni si sentiva triste, ansiosa o impotente riguardo ai cambiamenti climatici. Complessivamente, si stima che centinaia di milioni di persone potrebbero sperimentare risposte psicologiche negative a causa della crisi climatica. Gli scienziati affermano che questo argomento è stato finora trascurato, ma l’evidente crescita del fenomeno sta ora attirando l’attenzione della ricerca. “Ho visto un’esplosione di ricerche negli ultimi cinque anni. È stato molto interessante”, afferma Alison Hwong, psichiatra e ricercatrice esperta di salute mentale all’Università della California a San Francisco. La crescente gravità del caldo, degli uragani e di altri impatti climatici significa che “è impossibile ignorare”, spiega lo scienziato.

I ricercatori stanno cercando di identificare i numerosi modi attraverso cui il cambiamento climatico influisce sulla salute mentale, dai traumi causati da uragani, inondazioni, siccità e incendi, alla “ecoansia”, una paura cronica della rovina ambientale. Sono necessari studi anche sui metodi che possono aiutare le persone a prevenire o gestire questi problemi, con alcune evidenze che suggeriscono che l’azione e l’attivismo per il clima potrebbero essere utili.

Intanto, la ricerca ha messo in luce un filone principale, definibile come “ingiustizia climatica”. È probabile che i giovani subiscano il maggior peso mentale dei cambiamenti climatici causati dalle generazioni più anziane. I gruppi di persone che già sperimentano povertà, malattie o disuguaglianze sono più a rischio di deterioramento della salute mentale. “Il cambiamento climatico esaspera situazioni economiche già esistenti, per cui sono le persone più povere a sentirsi ancora peggio”, afferma Jennifer Uchendu, ricercatrice e attivista per il clima.

L’impatto del cambiamento climatico sulla salute mentale delle persone non è sorprendente, ma la novità risiede nell’attenzione che il problema sta finalmente ricevendo e nei modi variegati e talvolta scioccanti in cui gli scienziati stanno documentando i suoi effetti. Gli eventi meteorologici estremi e i disastri possono avere un impatto traumatico immediato, oltre a causare una lunga serie di condizioni di salute mentale come il disturbo da stress post-traumatico, l’ansia, la depressione e l’abuso di sostanze. Anche gli sconvolgimenti meno improvvisi, ma comunque devastanti, come la migrazione forzata, la perdita dei mezzi di sussistenza, l’insicurezza alimentare e la disgregazione delle comunità, pesano sulla salute mentale.

Per esempio, sperimentare direttamente temperature più elevate può peggiorare la salute mentale. Uno studio del 2018 sui dati relativi ai suicidi negli Stati Uniti e in Messico ha mostrato che i tassi di suicidio aumentano con l’aumento (anche solo di 1° C !) della temperatura media mensile. In questi due Paesi, si prevede un aumento di 9.000-40.000 suicidi entro il 2050 se non si interviene contro il cambiamento climatico. Inoltre, le temperature più elevate sono collegate a un sonno insufficiente, che a sua volta può contribuire al disagio mentale. Alcuni studi suggeriscono che le persone con malattie mentali sono più a rischio di morte durante il caldo estremo, probabilmente a causa dell’interferenza di alcuni farmaci psichiatrici con la risposta dell’organismo al calore.

Un campo di ricerca sorprendente esamina come la consapevolezza del cambiamento climatico possa portare a preoccupazione o angoscia, fenomeni indicati con i termini di “ecoansia”, “ecostress”, “lutto per il clima” o “solastalgia”.

Qualche anno fa, queste “ecoemozioni” venivano talvolta liquidate come preoccupazioni dei “benpensanti” dei paesi ad alto reddito, ma oggi le ricerche dimostrano la portata globale di questi sentimenti. L’indagine del 2021, che ha coinvolto 10.000 bambini e ragazzi in dieci paesi, ha rivelato che oltre il 45% degli intervistati ritiene che la preoccupazione per i cambiamenti climatici abbia avuto un impatto negativo sulla loro vita quotidiana. Le segnalazioni di un impatto significativo sono state più alte nelle Filippine, in India e in Nigeria e più basse negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Per alcuni, l’ansia ecologica potrebbe essere legata all’esperienza diretta di devastazioni legate al clima. Ad esempio, i giovani delle Filippine hanno riportato alti livelli di preoccupazione, soprattutto dopo aver vissuto eventi come il tifone Haiyan nel 2013. Tuttavia, l’indagine del 2021 ha documentato un disagio diffuso anche tra coloro che non sono stati immediatamente colpiti da eventi estremi. Circa il 75% degli intervistati ha dichiarato che “il cambiamento climatico rende il futuro spaventoso”, e il 56% ha affermato che “l’umanità è condannata”. La percezione, poi, che il proprio governo non stia agendo sulle questioni climatiche aumenta la probabilità di ecoansia.

Anche i social media sono utilizzati per monitorare i sentimenti negativi legati al cambiamento climatico. Nel 2023, una ricerca ha analizzato oltre otto miliardi di post su Twitter, trovando che le ondate di calore e le precipitazioni estreme aumentano i sentimenti negativi e diminuiscono quelli positivi. Queste reazioni negative sono peggiorate nel corso degli anni.

Certamente, misurare tutti gli effetti del cambiamento climatico sulla salute mentale è complesso. Molte persone con problemi di salute mentale non vengono diagnosticate, e c’è una stigmatizzazione associata a questi problemi in molte regioni. I ricercatori sono particolarmente preoccupati per i paesi che subiscono gli effetti più duri del cambiamento climatico, ma hanno meno risorse per la ricerca sulla salute mentale.

Dunque, affrontare le condizioni di salute mentale causate dal clima sarà un compito colossale, dato che l’assistenza alla salute mentale a livello globale è già scarsa. Tuttavia, ci sono alcuni segnali positivi: alcune evidenze, infatti, suggeriscono che l’azione per combattere il cambiamento climatico può aiutare a gestire l’ecoansia, e i ricercatori stanno iniziando a intraprendere azioni collettive in tal senso per affrontare il problema.

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Fonte: Sir