Denti nuovi con un farmaco. Un recente studio sulla possibilità di "far ricrescere i denti" per via farmaco-genomica

I primi test sui furetti hanno dimostrato che un'unica iniezione del farmaco può stimolare la ricrescita dei denti

Denti nuovi con un farmaco. Un recente studio sulla possibilità di "far ricrescere i denti" per via farmaco-genomica

Provate ad immaginare un futuro in cui i denti possano ricrescere come le ossa, eliminando la necessità di impianti o protesi. Questo sogno potrebbe presto diventare realtà grazie agli sforzi di un gruppo di scienziati giapponesi, impegnati nello sviluppo di un farmaco sperimentale capace di rigenerare i denti umani. Ne dà notizia un recente articolo pubblicato su “IFLScience”.
Dopo aver ottenuto risultati promettenti su modelli animali, il team di scienziati è pronto a iniziare i test clinici sull’uomo a partire da settembre.
Il cuore della ricerca è un “anticorpo monoclonale”, una proteina prodotta in laboratorio che agisce contro un bersaglio molecolare specifico. In questo caso, l’anticorpo inibisce il gene USAG-1, aumentando la disponibilità di fattori di crescita essenziali per la rigenerazione dei denti. Normalmente, il gene USAG-1 si lega alle proteine morfogenetiche dell’osso (BMP), cruciali per la crescita di ossa e cartilagini. Il farmaco interferisce con questa interazione, incrementando la disponibilità delle BMP e stimolando così la crescita dei denti.
I primi test sui furetti hanno dimostrato che un’unica iniezione del farmaco può stimolare la ricrescita dei denti. I furetti, come gli esseri umani, sono mammiferi “difiodonti” (sviluppano due serie di denti nel corso della vita). In un altro studio, gli scienziati hanno indotto l’agenesia dentale (la mancanza congenita di uno o più denti) in topi geneticamente modificati. Somministrando il farmaco alle femmine di topo gravide, i ricercatori hanno osservato un normale sviluppo dentale nei topi nati. Inoltre, una singola dose dell’anticorpo ha provocato la crescita di un nuovo dente anche in topi sani, non modificati geneticamente.
Alla luce dei risultati positivi ottenuti sugli animali e dell’assenza di effetti collaterali significativi, il team guidato da Katsu Takahashi, dell’Istituto di Ricerca di Medicina Dentale dell’Ospedale di Kitano a Osaka, ha deciso di avviare la sperimentazione sull’uomo. “L’idea di far crescere nuovi denti – commenta Takahashi – è il sogno di ogni dentista. Io sto lavorando a questo obiettivo sin da quando mi sono laureato. Fin d’allora, ho sempre creduto nel fatto che sarei stato capace di farlo accadere realmente”.
Nel settembre 2024, dunque, 30 uomini adulti tra i 30 e i 64 anni, ognuno con almeno un dente mancante, riceveranno una singola dose intravenosa del farmaco. Questo studio di Fase 1 durerà 11 mesi e valuterà la sicurezza e l’efficacia del trattamento. Se i test clinici dimostreranno che il farmaco è sicuro ed efficace, il passo successivo sarà la sperimentazione sui bambini con carenze congenite di denti, una condizione che può causare problemi di masticazione, fonazione e allineamento dentale. Il team intende testare il farmaco su piccoli pazienti di età compresa tra i 2 e i 7 anni, con almeno quattro denti mancanti. L’obiettivo a lungo termine è rendere l’anticorpo disponibile per l’uso clinico entro il 2030, inizialmente per le persone con denti mancanti dalla nascita, e successivamente per coloro che hanno perso i denti per altre ragioni, come traumi o incidenti.
Insomma, se i prossimi passi della sperimentazione confermeranno le aspettative, entro pochi anni potremmo assistere a una vera e propria rivoluzione in odontoiatria, con enormi benefici per milioni di persone in tutto il mondo.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir