Dall'Europa fondi per il Veneto colpito da Vaia. Zaia: "Risorse necessarie per la ricostruzione"
“Una buona notizia da Bruxelles perché servono ancora risorse per continuare l’enorme opera di ripristino e ricostruzione che abbiamo messo in piedi nei territori devastati dalla tempesta Vaia. Abbiamo interamente impegnato i 377 milioni di euro, comprensivi dei primi sostegni per privati ed imprese, da investire per l’anno in corso e da cantierare entro il 30 settembre. Più del 70 per cento delle opere è stato contrattualizzato e abbiamo la necessità di almeno altri 50 milioni di euro per far fronte ai danni ai privati.”
Così il Presidente della Regione Luca Zaia, nella sua veste di Commissario Delegato per il maltempo di ottobre 2018, commenta la notizia dell’approvazione, da parte della Commissione Bilanci del Parlamento Europeo, della proposta della Commissione UE di stanziare risorse del Fondo europeo di solidarietà 277,2 milioni di euro per 15 regioni italiane (il Veneto fu la più colpita) dopo i danni causati dagli eventi atmosferici eccezionali del 2018. Il via libera definitivo è atteso il 18 settembre quando il provvedimento sarà al vaglio del Parlamento europeo.
“La Regione Veneto ha mantenuto i patti con Ministero dell’Economia e delle Finanze, – sottolinea il Presidente Zaia – questo nonostante le difficoltà e la mancanza di risorse, visto che non ci è stata concessa la struttura di missione. Ma abbiamo trovato una soluzione, facendo leva sulle nostre società controllate che hanno lavorato così intensamente da permetterci di impegnare tutte le risorse stanziate dal Governo, con un impegno di spesa superiore alle risorse affidate.”
“In previsione, – precisa il Commissario – abbiamo già progettato opere per il prossimo anno per 80 milioni di euro e abbiamo necessità, oltre a quanto già stanziato dal Governo pari a 977 milioni di euro in tre anni, di ulteriori 400 milioni di euro.”
“Il Veneto ha fatto e sta facendo uno sforzo enorme per far fronte al post Vaia, – conclude Zaia – attendiamo le risorse anche da Bruxelles, pronti ad utilizzarle con la massima trasparenza e tutta l’efficienza che richiede la gestione di oltre mille cantieri per far rinascere la nostra montagna ferita.”