Coronavirus, Federanziani: porre fine a mattanza nelle rsa, tamponi a tappeto
L'appello che Senior Italia FederAnziani lancia ai governatori delle regioni e agli assessori alla salute, alla Protezione civile, al ministro della Salute Roberto Speranza
Agire tempestivamente nei confronti delle Rsa, delle case di riposo, delle residenze sanitarie per disabili di tutto il territorio nazionale effettuando tamponi a tappeto sugli operatori sanitari e sugli ospiti, anche sulle persone asintomatiche. Questo l'appello che Senior Italia FederAnziani lancia ai governatori delle regioni e agli assessori alla salute, alla Protezione civile, al ministro della Salute Roberto Speranza.
"Perche'- si legge in una nota- quella che sta provocando il Covid-19 in queste strutture e' una vera mattanza, come confermano i dati indicativi diffusi in questi giorni dall'Istituto Superiore di Sanita', riferiti a un campione di 1082 strutture residenziali e sociosanitarie (il 33 per cento di quelle contattate, 3042): dal primo febbraio al 14 aprile 2020 in queste strutture ci sono stati in tutto 6.773 decessi tra i residenti, che ben nel 40,2 per cento dei casi (2.724 su 6.773), sono avvenute con infezioni da Covid o con manifestazioni simil-influenzali".
"Non e' tempo di polemiche- dichiara il Presidente Senior Italia FederAnziani Roberto Messina- l'emergenza coronavirus non si ferma e le Rsa continuano ad essere la piu' importante trincea, accanto a quella degli ospedali, nella quale si combatte ogni giorno la guerra contro il Coronavirus. Sappiamo ormai che in tutta Europa la meta' dei decessi di Covid 19 e' avvenuta nelle strutture residenziali per anziani. La 'distrazione' nei confronti di questi luoghi ha generato ovunque una vera e propria mattanza. Per mettere fine a questa eutanasia legalizzata dei piu' fragili vanno fatti tempestivamente e capillarmente i tamponi, non solo agli ospiti delle strutture ma anche a chi ci lavora dentro con la stessa abnegazione del personale sanitario degli ospedali. E il tema dei costi eccessivi non puo' rappresentare un limite o un alibi. Stessi provvedimenti devono essere adottati con urgenza nei confronti delle residenze sanitarie per disabili che sono a loro volta delle bombe pronte a esplodere poiche' anche qui troviamo soggetti fragili ed esposti al rischio peggiore, sicche' tali realta' vanno gestite con la massima attenzione, puntando sulla fornitura dei dispositivi di protezione individuale, quella che fin dall'inizio dell'epidemia e' mancata alle strutture per anziani, e sul monitoraggio costante della salute di operatori e ospiti. Verra' il tempo dell'accertamento delle responsabilita', ma quello attuale e' il tempo dell'azione necessaria a salvare finche' e' possibile le vite dei nostri anziani e delle persone disabili. Non continueremo ad assistere inermi al senicidio in corso".