Cinemasarà con i ragazzi del Galilei: Il cinema come strumento educativo e formativo per le nuove generazioni

In un mondo giovanile sovente social – dipendente, negli scorsi mesi diversi di loro hanno varcato le porte delle sale cinematografiche italiane. E ne sono usciti arricchiti, facendolo in modo «formativo, consapevole». 

Cinemasarà con i ragazzi del Galilei: Il cinema come strumento educativo e formativo per le nuove generazioni

Anche quest’anno, per il quarto anno consecutivo, è stato realizzato per le scuole superiori di tutta Italia (con la partecipazione di circa 900 studenti), il progetto Cinemasarà, 10 azioni per salvare il cinema...adesso. È stato voluto e realizzato dalla rinomata Cineteca Milano, con la collaborazione dell’Associazione festival italiani di cinema (Afic) e la Fondazione Edison orizzonte sociale (Eos). Per il secondo anno il liceo Galileo Galilei di Caselle di Selvazzano Dentro ha partecipato all’iniziativa con due classi quinte.

Il percorso ha avuto come obiettivo quello di «sensibilizzare e coinvolgere i giovani ascoltando le loro opinioni e necessità, per ripensare insieme il cinema del presente e costruire quello del futuro» spiega Silvia Scuccimarra, docente presso il liceo Galilei e referente del progetto per questo istituto (coadiuvata dalla Commissione cinema della scuola). Cinemasarà è consistito inizialmente nella partecipazione dei giovani, da novembre 2023 a febbraio 2024, a 5 tavoli di lavoro online. A due, Frontiere sulle nuove tecnologie del cinema e Mestieri sulle professioni dell’audiovisivo, hanno preso parte le classi del Galilei. Alle aree tematiche hanno anche partecipato diversi professionisti del settore audiovisivo che, assieme ai ragazzi, hanno dato vita a vari dialoghi inerenti agli argomenti proposti. Un secondo step è consistito nella partecipazione di alcuni studenti – in rappresentanza delle diverse scuole italiane che hanno aderito al progetto –, ad una tre giorni a fine marzo di quest’anno, presso la Cineteca Milano, finalizzato a redigere un decalogo con le azioni per salvare il cinema. «Il bilancio dell’iniziativa è sicuramente positivo – asserisce la professoressa Scuccimarra –, molti degli studenti coinvolti hanno scoperto una passione per il cinema che ha suscitato nuovi interessi e ampliato i loro orizzonti». Un altro aspetto che ha dato ulteriore valore alla partecipazione del Galilei, è stato il fatto che Matteo Zandegù, studente di una delle due classi aderenti, è stato selezionato per partecipare come giurato (in tutto 5) al premio collaterale Cinemasarà, nell’ambito della prossima Mostra internazionale del cinema di Venezia. «Una grande soddisfazione per la scuola e per il ragazzo che vivrà un’esperienza unica», dice compiaciuta la referente. Matteo dal canto suo racconta come «Cinemasarà è stata un’esperienza bellissima, mi ha portato ad incuriosirmi sul cinema, a riflettere sull'importanza della pellicola cinematografica e sulla sala dove avvengono le proiezioni. Ho assaporato tutto ciò che di magico ha da offrire quel mondo». Il giovane, a proposito della sua partecipazione alla kermesse veneziana, dice con voce emozionata: «Sono felicissimo di poter avere la possibilità di accedere ad uno dei luoghi simbolo del cinema, a livello internazionale».

Quindi il cinema cosa può dare alla scuola e a chi la frequenta? «Può dare tantissimo – spiega Silvia Scuccimarra –, è una forma d’arte che si presta perfettamente come supporto didattico a quasi tutte le discipline, da studiare come linguaggio. Può aiutare a capire la storia del ventesimo secolo, a saper guardare con occhi diversi quello che succede oggi nel mondo, a scoprire e a creare altre forme narrative, a sviluppare nuove competenze». Interessante a tal proposito, è stata la visione a gennaio di quest’anno, presso il cinema Esperia di Padova, del film Io capitano di Matteo Garrone, che ha visto la partecipazione di tutte le classi del biennio del Galilei. «Una pellicola forte, incentrata sulla drammaticità di un’odissea contemporanea ispirata a storie vere. Gli studenti hanno così potuto prendere consapevolezza di quello che accade a tanti migranti, arrivando spesso ad un’immedesimazione con le sorti dei due protagonisti, resa possibile grazie alla potenza delle immagini sul grande schermo», conclude la referente.

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