Boom di Nidi di Tartarughe Marine sulle Coste Italiane nell'Estate 2024

Le tartarughe marine sono un must dell’estate 2024. 

Boom di Nidi di Tartarughe Marine sulle Coste Italiane nell'Estate 2024

Sempre più numerosi i nidi sulle coste italiane e in generale nel Mediterraneo Occidentale. Da maggio a luglio sono 404 quelli censiti a livello nazionale, un numero destinato ad aumentare nelle prossime settimane. Un boom, anche perché sono quasi il doppio dei nidi rilevati l’estate 2023 quando se ne contarono 248.Per ora sono undici le regioni italiane interessate da nidificazioni: Sicilia (129 nidi), Calabria (107), Campania (71), Puglia (61), Toscana (15), Lazio (9), Basilicata (5), Liguria (3), Sardegna (2), Marche e Molise (1 ciascuna). Nessun nido trovato in Veneto anche se ci si sperava ricordando che nel 2021 a Jesolo furono 9 uova a schiudersi.Tanti nidi per una specie minacciata dai cambiamenti climatici globali, dall'inquinamento, dalla pesca eccessiva, dalla distruzione degli habitat, l’acidificazione degli oceani e l'introduzione di specie invasive, il sovraffollamento turistico: i cambiamenti climatici e le attività umane influenzano i loro habitat, le loro migrazioni e il loro ciclo vitale.A fare un punto della situazione alla fine di luglio è Legambiente, che incrociando i dati sulle nidificazioni forniti da Tartapedia, in occasione della tappa di Goletta Verde in Puglia, ha presentato, il dossier “Il mondo delle tartarughe marine, tra un mare che cambia e interventi di conservazione” scritto in collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn e nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest, finalizzato alla tutela dei nidi di Caretta caretta in Italia, Spagna e Francia.Per salvaguardare i nidi delle tartarughe dalla forte pressione esercitata dal turismo di massa, Legambiente, nell’ambito del progetto Life Turtenest, sta promuovendo una serie di protocolli con i Comuni, le Aree protette e gli stabilimenti balneari. Si tratta degli accordi bilaterali “Amici delle tartarughe”, che forniscono linee guida specifiche finalizzate a ridurre le minacce e creare un ambiente più sicuro per la specie. Al momento sono 85 Comuni firmatari, 31 aree protette e 115 lidi.Negli ultimi anni il monitoraggio dei nidi è aumentato anche grazie all’impegno di centinaia di volontari e volontarie, appartenenti a diverse associazioni, università, enti di ricerca e aree protette, che quotidianamente si occupano della messa in sicurezza e della sorveglianza dei nidi. Da sottolineare l’importanza dei 38 Centri di recupero e Centri di primo soccorso per le tartarughe marine sparsi in tutto il Paese.L’aumento dei nidi di Caretta caretta in Italia è un fenomeno relativamente recente: fino a una decina di anni fa il sito riproduttivo di elezione di questa specie è sempre stato il Mediterraneo Orientale: Libia, Grecia, Turchia e Cipro, ma da qualche tempo questa tendenza è cambiata e  il fenomeno sembra dovuto anche al surriscaldamento delle acque. In particolare, nell’area mediterranea la temperatura delle acque superficiali è aumentata negli ultimi 25 anni di circa 1-2 gradi raggiungendo in estate anche i 30 °C, mentre quella delle acque profonde è aumentata di 0,2 gradi.  

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