L’Europa fra Trump, Putin e gli amici dei russi

Nel vecchio continente si allunga l'elenco di leader e forze politiche che parteggiano per il presidente russo. Quale ruolo giocherà Trump in questa contesa? È uno degli interrogativi che accompagnano l'insediamento del neo presidente americano

L’Europa fra Trump, Putin e gli amici dei russi

“Solo poche ore e anche il sole splenderà in modo diverso a Bruxelles”, aveva detto Viktor Orban alla vigilia del giuramento di Donald Trump, neo presidente degli Stati Uniti d’America. Il premier ungherese vede un futuro “alternativo” per il vecchio continente: con il nuovo inquilino della Casa Bianca, alleato – secondo Orban – dei sovranisti al Parlamento europeo, “può iniziare il grande attacco”, “la seconda fase dell’offensiva per la conquista di Bruxelles”.

Viktor Orban non è nuovo a uscite anti europee. Ed è altrettanto noto per le sue preferenze russe, vantando un rapporto privilegiato con Vladimir Putin.

Quello stesso Putin che ha scatenato la guerra contro l’Ucraina, distruggendo intere città e lasciando sul campo un numero ancora imprecisato di morti e di feriti ucraini (oltre che russi).
Ma Orban non è l’unico “fan” dello zar di Mosca. Vari leader europei hanno espresso, in momenti diversi e pur con toni differenti, stima, se non addirittura amicizia e apprezzamenti, per Putin. L’elenco è lungo: va dalla francese Marine Le Pen, che guida il Rassemblement National, al partito Afd (Alternative für Deutschland), che vola nei sondaggi in vista delle prossime elezioni tedesche; comprende il socialdemocratico croato Zoran Milanovic, che ha appena vinto le elezioni presidenziali nel suo Paese; in Austria il leader dell’Fpo (estrema destra eurofoba), Herbert Kickl, incaricato di formare il governo a Vienna; il premier slovacco Robert Fico; Andrej Babis favorito per la prossima tornata elettorale in Repubblica Ceca.
Si potrebbe continuare: come trascurare – nei Paesi Ue e in quelli candidati all’adesione – altri personaggi e forze politiche che stanno dalla parte di Putin, come il partito di estrema destra Pvv di Geert Wilders nei Paesi Bassi (“combatterò l’isteria russofoba”), il presidente serbo Aleksander Vucic… Senza dimenticare il caso della Romania, in cui è stato annullato il primo turno delle elezioni presidenziali, nelle quali si era imposto il russofilo Calin Georgescu, per le pesanti ingerenze di “un attore statale” (la Russia, appunto) attraverso il social TikTok. Partiti filorussi sono al governo in Bulgaria; altri raccolgono consensi in Spagna, Belgio, Albania… persino in Italia.La Russia è oggettivamente una minaccia: per la pace e la sicurezza in Europa, così pure su scala geopolitica (forti legami con Cina e Corea del Nord), sul fronte economico e su quello energetico.

Ora il mondo punta gli occhi su Washington: Trump terrà testa a Putin oppure preferirà tessere buoni rapporti con la Russia, a tutto vantaggio degli States e a svantaggio dell’Europa? È uno dei grandi interrogativi che accompagnano la nuova amministrazione americana, anche per capire se Usa ed Europa resteranno amici e alleati, oppure no.

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Fonte: Sir