Agriturismo, ricorsa ancora importante per migliaia di imprese. Anche quest’anno l’ospitalità rurale ha “aiutato” i bilanci di migliaia di imprese

Coldiretti e Terranostra stimano in due milioni, tra italiani e stranieri, le presenze in una delle quasi ventiseimila strutture attive a livello nazionale

Agriturismo, ricorsa ancora importante per migliaia di imprese. Anche quest’anno l’ospitalità rurale ha “aiutato” i bilanci di migliaia di...

Natale e fine anno in agriturismo. Quasi una tradizione consolidata per molto italiani (e molti stranieri). Qualcosa che vale ormai milioni di euro che costituisce una valida integrazione per i bilanci di migliaia di imprese agricole. Un “fenomeno” di mercato che va però correttamente inteso.
A fornire alcune stime sul mercato agrituristico delle feste 2024 ci hanno pensato Coldiretti e Terranostra che stimano in due milioni, tra italiani e stranieri, le presenze in una delle quasi ventiseimila strutture attive a livello nazionale. Tra la clientela pare prevalgano nettamente gli italiani con una percentuale vicina all’80% del totale – rileva Coldiretti -, mentre tra gli stranieri c’è da segnalare un calo delle presenze di tedeschi, principalmente a causa della crisi economica che sta interessando il Paese. Circa tre notti la durata media della vacanza. Tra le motivazioni della vacanza in campagna non vi sarebbero solo la buona cucina e la possibilità di stare all’aria aperta, ma anche l’aspetto economico e la possibilità di conoscere più da vicino le modalità di produzione di alcune delle tipicità agroalimentare nazionali; tutto senza trascurare la vicinanza di luoghi d’arte importanti. I coltivatori diretti fanno notare poi che proprio in vista delle feste, le strutture agrituristiche hanno arricchito la loro offerta con servizi innovativi pensati per sportivi, appassionati di tradizioni, curiosi ed ecologisti, ma anche con attività culturali, oltre a esperienze del wellness e dei cammini.
Coldiretti quindi valuta come l’agriturismo sia così “diventato centrale per la vita delle zone interne e rurali, luoghi dove il turismo non sostituisce le attività economiche locali, prevalentemente agricole e artigianali, ma le completa e permette attraverso le risorse economiche prodotte di manutenere al meglio borghi e paesaggi, proteggendo dai dissesti idrogeologici e dal rischio di spopolamento/ scomparsa”. Oltre a tutto questo, l’attività agrituristica dimostra anche “la capacità delle strutture agricole di fare rete all’interno delle comunità locali, con un effetto importante sull’economia e sull’occupazione”. Una visione corretta di questo fenomeno ormai vecchio di diversi decenni, ma che non deve prevalere sulla vera attività agricola o, peggio, imitarla generando così attività economiche che non sono agricoltura e non sono nemmeno turismo.
Che il periodo delle feste sia uno di quelli d’oro per l’agroalimentare è d’altra parte cosa nota. Sempre stando alle stime dei coltivatori diretti, sembra che quest’anno le famiglie italiane abbiano speso circa 108 euro per il pranzo di Natale e che vi sia una netta prevalenza di prodotti italiani. Un importo medio che, tra altro, è il frutto di estremi molto lontani tra di loro con l’11% degli italiani che sembra aver speso circa 200 euro un altro 8% oltre 300.
Nato sull’onda di una delle crisi ricorrenti della produzione agricola e poi cresciuto sulla base del successo dell’agroalimentare nazionale, l’agriturismo ai suoi inizi è stato aspramente avversato da tutto il sistema del turismo tradizionale e poi regolato da una specifica legge (che l’ha vincolato a precise regole e soprattutto ad essere collegato ad un’impresa agricola autentica). Questa attività ha vissuto di fatto un lungo periodo di crescita, arrivando in molti casi ad essere quasi prevalente sulla vera produzione agricola e non solo complementare. In ogni caso, oggi continua ad essere una delle attività fondamentali per molte imprese attive nelle produzioni vegetali e animali: una vera ancora di salvezza per molte imprese e comunque una delle più intelligenti espressioni di quella multifunzionalità che ha dato nuova vita a molte aziende agricole.

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Fonte: Sir