Anziani, un “vaccino contro la solitudine”: l'appello di Uneba
L'associazione chiede che, per ogni anziano vaccinato, sia al più presto vaccinato anche un familiare, perché si possano riprendere le visite e gli incontri. “Urgente rimediare all'altra ferita che questi mesi di pandemia hanno inferto ai nostri anziani: quella della solitudine”
C'è il Covid, ma c'è anche la solitudine: se per il primo è arrivato il vaccino, anche per la seconda occorre trovare al più presto un rimedio. E' quello che Uneba chiama il “vaccino contro la solitudine”, nell'appello in cui chiede che, per ogni anziano vaccinato, sia al più presto vaccinato anche uno dei suoi familiari. Come spiega Franco Massi, presidente di Uneba nazionale. “il vaccino contro il Covid 19 è fondamentale per gli anziani e le persone fragili accolte in Rsa e altre strutture residenziali per disabili, e applaudiamo la scelta di dare loro priorità nella somministrazione. Una scelta che può davvero fare la differenza tra la vita e la morte. Ma che non è sufficiente a rimediare all'altra ferita che questi mesi di pandemia hanno inferto ai nostri anziani: quella della solitudine. Perché se da un lato limitare le visite e i contatti con l'esterno ha limitato la diffusione del virus, è però anche vero che ha ridotto moltissimo le opportunità di relazione. A soffrire altrettanto fortemente questa limitazione agli incontri sono stati anche figlie e figli, fratelli e sorelle, nipotini degli anziani e delle anziane delle Rsa”.
E' a partire da questa considerazione e dalle tante storie raccontate e non raccontate in questi mesi, che Uneba chiede “che per ogni anziano vaccinato, sia vaccinato al più presto un famigliare".
"In questo modo si consentirebbe al famigliare di visitare l'anziano, pur nel rispetto di tutte le misure di protezione. Riallacciare le relazioni sarebbe un vero 'vaccino contro la solitudine' per l'anziano, oltre che una importante fonte di benessere psicofisico. Le videochiamate e gli altri sistemi di comunicazione a distanza in cui le strutture –nostre associate Uneba – tanto si sono impegnate in questi mesi, sono state e sono preziose, ma non possono sostituire la relazione faccia a faccia, specie per le persone anziane fragili cresciute in un'epoca niente affatto digitale. Già altre voci, ad esempio dal sindacato, hanno lanciato la proposta di vaccinare un famigliare per ogni anziano delle Rsa: volentieri Uneba si unisce e rilancia l'appello: chiediamo una modifica del Piano Vaccinale, per introdurre nelle categorie prioritarie un famigliare per ogni ospite di Rsa vaccinato”.
Chiara Ludovisi