Alunni disabili e continuità didattica, la First: “Sì a docenti di sostegno specializzati e formati”
La Federazione punta il dito contro il decreto in discussione alla Camera, che prevede la possibilità che il principio della continuità didattica si applichi sia ai docenti non specializzati che hanno ricoperto per tre anni posti di sostegno, sia a coloro che lo ricopriranno per la prima volta in assenza di alcuna specializzazione. “Subito un tavolo tecnico e sia ricostituito l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica”

La First (Federazione italiana Rete Sostegno e Tutela) esprime “forte preoccupazione” e contrarietà al decreto legge in discussione alla Camera dei deputati e relativo alla continuità didattica per gli alunni con disabilità e alla specializzazione dei docenti di sostegno. Spiega infatti la Federazione: “Dall’esame del testo depositato in Commissione VII Cultura della Camera, scorgiamo che all’art. 8, destinato alla regolamentazione della continuità didattica per gli alunni con disabilità, non è stato soppresso, né modificato il comma 3 bis lettere a) e b), che prevedono rispettivamente la possibilità che il principio della continuità didattica si applichi sia ai docenti non specializzati che hanno ricoperto per tre anni posti di sostegno, sia, addirittura, a coloro che lo ricopriranno per la prima volta in assenza di alcuna specializzazione o formazione”.
Continua la Federazione: “I dati allegati alla relazione tecnica sono ‘drammatici’, si attesta, nero su bianco, che ad oggi ben 85 mila docenti che coprono cattedre sul sostegno non sono specializzati, di conseguenza ben 136 mila alunni, su 338 mila complessivi, risultano privi di docenti specializzati. Si tratta di numeri imponenti che denotano una criticità strutturale che comprova l’urgente necessità di soluzioni che non possono che essere durature, che importano una radicale inversione di rotta. Occorrono soluzioni effettivamente adeguate ai bisogni degli alunni con disabilità, la soluzione definitiva non può essere il rimedio di una formazione di appena 30 ore di CFU, tutta, peraltro, da iniziare, da verificare nei contenuti e nelle tempistiche, sicché si può ben dire che il prossino anno scolastico la situazione di circa 136 mila alunni non muterà per nulla”.
Conclude la First: “Questa Federazione ribadisce che la scuola dell’inclusione sia posta al centro di ogni questione politica, ricordando che la scuola Italiana o è inclusiva, oppure semplicemente non è. Per la detta ragione chiediamo e ribadiamo con assoluta urgenza l’istituzione di un tavolo tecnico di lavoro che miri a formulare proposte e soluzioni per una programmazione strutturale che abbia per oggetto le dinamiche del sostegno, che atteso i dati appaiono fuori controllo ormai da diversi anni. Al contempo chiediamo che sia ricostituito con assoluta urgenza l’Osservatorio Permanente per l’inclusione scolastica”.