A Milano le proteste di bambini e genitori contro la scuola chiusa
Lezioni davanti alla scuola, letture di libri al pomeriggio, striscioni, sit-in, flash mob, biciclettate. “Che Paese è quello che chiude i ragazzi in casa davanti ad un pc perché non ha saputo costruire alternative?”
Lezioni davanti alla scuola, letture di libri al pomeriggio, striscioni, sit-in, flash mob, biciclettate: sono variopinti i modi con cui alunni e famiglie stanno protestando a Milano per chiedere la riapertura della scuola, quella in presenza. Alla Scuola elementare Pietro Micca di via Gattamelata, 25 bambini, distanziati e con mascherine, martedì 16 marzo hanno seguito le lezioni di Didattica a distanza davanti alla scuola. “Un’iniziativa dei genitori per promuovere un dibattito costruttivo su una ripartenza delle scuole tempestiva, in sicurezza e che garantisca finalmente il diritto all’istruzione per tutti”, spiegano le famiglie. Ogni pomeriggio (dalle ore 16 alle 18), di fronte alle scuole di via Guicciardi, Bodio, Catone, Maffucci le “donne di Dergano e Bovisa” si ritrovano con bambini e bambine per leggere libri e decorare i cancelli con qualche fiocco o striscia di stoffa colorata: “Non riusciamo ad accettare che la scuola sia chiusa”.
Nei prossimi giorni si alterneranno diverse iniziative. Giovedì 18 marzo ore 17.30 è previsto un flash mob sotto Palazzo Marino organizzato da Milano in Comune, Medicina Democratica e Medicina Solidale per chiedere tamponi rapidi antigenici nei territori e nelle scuole. Venerdì 19 marzo ore 9.30, ritrovo in Piazza Cairoli con la biciclettata di Friday For Future in occasione del Global Strike. Domenica 21 marzo ore 15, presidio gioioso al Parco Sempione con letture di libri per bambine e bambini, musica e teatro organizzato da “Priorità alla scuola”: “Una giornata per riappropriarci di momenti di educazione all'aperto e non formali, per stare insieme in sicurezza e allegria con balli, teatro e letture di libri per bambini e bambine”. E sempre “Priorità alla Scuola”, propone la “Staffetta dei Quartieri”, invitando genitori e bambini ad appendere un nastro giallo, disegni, zaini, scarpe di bambini ai cancelli delle scuole. Lo slogan: “La scuola è essenziale. SiCura non si chiude!”.
“Siamo anche noi funamboli che si dibattono tra Dad, lavoro, assistenza a genitori anziani -scrivono i genitori della Pietro Micca di via Gattamelata-. Siamo negozianti, medici, insegnanti, impiegati, vigili urbani, professionisti: siamo lavoratori, siamo elettori. Le scuole devono essere riaperte! La scuola in presenza è essenziale allo sviluppo della società e deve essere riconosciuta come un diritto di tutti i bambini. Chiediamo quindi un piano tempestivo, realistico ed efficace per riaprire le scuole in sicurezza prima possibile, con la collaborazione di tutti. Non da settembre, ma ora. Negli scorsi mesi, alla Gattamelata è stato fatto un lavoro di sensibilizzazione eccellente con i bambini, che hanno imparato come comportarsi: portando la mascherina per 8 ore, cambiandosela a metà giornata, mantenendo le distanze dai compagni, lavando le mani, non scambiandosi oggetti, facendo l’intervallo seduti al banco. La Dad è stata uno strumento di primo soccorso che ha avuto un’evoluzione positiva rispetto allo scorso anno, e di questo ringraziamo tutti, ma non è la Scuola. La Scuola è molto di più: è il Luogo in cui si sviluppa una prima coscienza democratica; è il Luogo in cui si coltiva l'uguaglianza e dove si formano i cittadini di domani. Che Paese è quello che chiude i ragazzi in casa davanti ad un PC perché non ha saputo costruire alternative?”.