16 febbraio. Giornata del risparmio energetico. La sostenibilità è nelle nostre scelte

Giornata del risparmio energetico Era il 16 febbraio di 20 anni fa, quando il programma radiofonico Caterpillar lanciò “M’illumino di meno” sensibilizzando gli italiani ad adottare uno stile di vita privo di eccessi e limitando i consumi.
Le testimonianze Dalla gestione del Fai di Villa dei Vescovi alle quotidiane scelte di una famiglia padovana, diversi sono gli esempi di come sia possibile limitare gli sprechi e valorizzare il riuso. Con la consapevolezza delle proprie azioni

16 febbraio. Giornata del risparmio energetico. La sostenibilità è nelle nostre scelte

M’ illumino di meno, un’intuizione che tre anni fa è diventata legge, ma che è nata giusto vent’anni fa grazie al programma Caterpillar di Rai Radio 2. Il 16 febbraio di ogni anno quindi ci impegniamo a dar corpo alla Giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili riducendo i consumi, spegnendo le luci, creando un momento di “silenzio energetico” per ripensare il nostro stile di vita mirando alla sostenibilità. M’illumino di meno in vent’anni è diventato un rito collettivo cui molti partecipano: le città “spengono” i monumenti più importanti e i municipi, si cena a lume di candela, si abbassa il riscaldamento, si compra l’indispensabile, si lascia l’auto in garage. Ogni anno i conduttori di Caterpillar, Massimo Cirri e Serena Zambotti, lanciano un tema particolare su cui creare consapevolezza e imbastire nuove pratiche: nel 2025 il riflettore è puntato sulla moda, sull’impatto ambientale del fast fashion, sulla necessità di frenare gli acquisti. La Giornata è istituita «al fine di promuovere la cultura del risparmio energetico e del risparmio di risorse mediante la riduzione degli sprechi, la messa in atto di azioni di condivisione e la diffusione di stili di vita sostenibili» (art. 19-bis), recita la legge, e Teresa Griggio, consapevole della necessità di praticare in famiglia uno stile di vita sobrio, spiega come nel tempo da attivista ambientale rigorosa abbia dovuto “cedere” un po’: «La vita ti cambia e oggi per me la vita si è complicata con due figli e un lavoro per cui, se prima la spesa era fatta scegliendo con cura dove comprare quotidianamente, adesso faccio la spesa una volta a settimana, velocemente e pensando ai menù. Dove possiamo l’impegno ambientalista resta forte. Ci muoviamo soprattutto in bicicletta e ho insegnato ai bambini a usarla già a 4 anni e a muoversi in strada non sul marciapiede, perché non abbiano timore quando andranno a scuola da soli. Viviamo in una casa col cappotto termico e questo ci ha permesso di non accendere mai il riscaldamento e comunque, se fa un po’ più freddo, si indossa un maglione in più, ma il risparmio energetico e l’educazione ambientale passa anche dallo spegnere le luci e chiudere l’acqua». I bambini lo imparano a scuola, ma poi tendono a non praticare il risparmio, sottolinea Teresa: «Mia figlia in classe ha realizzato un bellissimo lavoro sull’acqua e io il cartellone gliel’ho appiccicato in bagno perché è lì che lo deve praticare. Siamo attenti sul riuso e i miei bambini sanno che indossano i vestiti di qualcun altro e che questi poi saranno usati da altri ancora. Quando dobbiamo comprare indumenti particolari come la tuta da sci, si va al negozio dell’usato sia per risparmiare, sia per un’attenzione al riuso, lo stesso vale per i giochi. Non si fa shopping a caso, ma si compra solo quello che serve quando serve. Ho imparato la flessibilità e anche se sono vegetariana non lo impongo ai miei figli: limito un po’ l’utilizzo di carne ma poi loro sceglieranno. Credo che ciò che conta sia avere consapevolezza dei propri gesti».

Accanto a Teresa, che pratica l’economia circolare del quotidiano, a Padova ci sono molte aziende che puntano sul green pensando al futuro del pianeta. Una di queste è certo la Gefarm, una start-up nata con l’obiettivo di fare sistemi di accumulo innovativi e “verdi” grazie all’esperienza del team: «Sarebbe stato semplice comprare in Cina le batterie al litio, ma noi non crediamo nel litio, anche se oggi la fa da padrone, perché ha costi elevati di riciclo, è infiammabile e di breve durata – spiega Alessandro Marcuzzi, fondatore e ceo della Gefarm – L’azienda è nata con l’obiettivo di realizzare sistemi di accumulo innovativi e green, quindi abbiamo fatto una ricerca a livello internazionale, per capire quali sono le energie più promettenti per il futuro e abbiamo puntato sulle batterie al sale di un’azienda svizzera, batterie che abbiamo integrato con i nostri inverter (invertitori, ndr) e abbiamo creato dei sistemi di accumulo utilizzabili nelle abitazioni e nelle aziende. Interessanti perché sono completamente riciclabili, ma soprattutto totalmente ignifughe. Il prossimo passo nel green punta sullo sviluppo della nostra tecnologia e sul divulgare il più possibile i nostri sistemi per rendere il nostro mondo un po’ più verde. Oggi le nostre batterie sono nelle basi Nato in Italia, e stiamo trattando con Dubai che pensa di usarle nell’area medio orientale». Sempre nella Città del Santo, l’Osteria di Fuori porta, molto amata dai vegetariani, ha fatto del biologico la propria bandiera e puntare sulla sostenibilità fa parte della sua filosofia: «La cooperativa ha preso il via nel 2004 con Bio Rekk e poi un gruppo di acquisto solidale che sostiene uno stile di vita sostenibile con El Tamiso, cooperativa che raggruppa produttori del biologico – racconta Davide Zaghetto, socio della cooperativa che gestisce l’Osteria che conta cinque soci e due dipendenti – Poi ci siamo chiesti perché non proporre una cucina sostenibile? Così da 11 anni prepariamo piatti vegetariani e vegani; prima al sabato avevamo in menù una portata di carne, ma poi non la ordinava quasi nessuno e l’abbiamo eliminata. Siamo attenti a non buttare e surgelare cibo e sul tavolo l’acqua la serviamo in brocca, quindi niente plastica, e gratis perché siamo convinti che l’acqua è un bene comune. In occasione di M’illumino di meno organizziamo una cena a lume di candela in collaborazione con Legambiente».

Luci spente il 16 febbraio anche nei “Beni” del Fai, il Fondo ambiente italiano, perché la fondazione aderisce all’evento fin dalla prima edizione. Molto impegnato sul tema del cambiamento climatico il Fai si è posto l’obiettivo di ridurre la produzione di Co2 del 35 per cento entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica nel 2040. Villa dei Vescovi a Luvigliano, Torreglia, è bene Fai dal 2005 e da allora questa dimora rinascimentale è diventata uno dei gioielli della fondazione: «Villa dei Vescovi riapre al pubblico dopo la pausa invernale e per il quarto anno consecutivo in villa sarà acceso solo l’essenziale – illustra Alessandro Armani, responsabile della gestione operativa dell’edificio – È in programma una visita guidata in notturna alla luce delle lanterne a cui seguirà una degustazione al buio, sia perché ci saranno solo candele accese, sia perché gli ospiti non sapranno cosa stanno bevendo. M’illumino di meno è un evento speciale, ma il risparmio energetico e idrico caratterizza tutta la gestione del bene: particolarmente interessante è il risparmio idrico perché la villa è circondata da tre ettari e mezzo di parco agricolo e all’interno c’è una corte all’italiana che dev’essere curata in maniera impeccabile. Il brolo fa vita a sé stante e non viene mai irrigato, la corte invece viene irrigata con l’acqua del pozzo e recuperiamo le acque piovane così si risparmia l’acqua potabile. Anche per le fioriture sono state scelte le zinnie, piante che sanno reggere bene la calura estiva, mentre in terrazza dove la trachite fa soffrire le piante abbiamo messo dei gerani odorosi e delle salvie ornamentali che sanno sopportare il calore. Così la sostenibilità ambientale diventa anche una sostenibilità economica importante». Una giornata speciale, quella del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, che diventa dunque esempio per una quotidianità da preservare di fronte alla crisi ambientale sempre più pressante.

In Italia si ricorda l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto

A livello globale, il World energy conservation Day è nato inizialmente in India dopo l’istituzione dei National conservation awards del 1991. La sua dimensione internazionale ha preso corpo a partire dal 2004 e l’anno dopo, era il 2005, la trasmissione di Radio2 Caterpillar, con il manifesto “M’illumino di meno”, ha indetto per il 16 febbraio una giornata nazionale del risparmio energetico. La scelta della data non è casuale: il 16 febbraio 2005, infatti, è entrato in vigore il Protocollo di Kyoto, trattato internazionale in materia ambientale con particolare focus sul surriscaldamento globale, pubblicato l’11 dicembre 1997 nella città giapponese di Kyoto in occasione della Cop 3 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. L’obiettivo era, ed è, quello di fronteggiare la minaccia dell’effetto serra causato dall’inquinamento industriale.

L’edizione 2025 si focalizza sulla fast fashion usa e getta
i-have-nothing-to-wear1

In Italia, la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili è stata ufficialmente istituita dal Parlamento con la legge numero 34 del 2022. L’edizione 2025, la ventunesima è supportata come sempre da Caterpillar, e durerà, in realtà, una settimana. Quest’anno il tema è dedicato allo spreco energetico nel settore del fast fashion (la tendenza a comprare capi d’abbigliamento a basso costo da utilizzare per una stagione) e alle alternative virtuose che promuovono il riuso e la valorizzazione degli abiti. Lo scorso anno, la Difesa, all’interno dell’approfondimento Mappe di maggio 2024 (“Consumo e produzioni responsabili”, disponibile sul nostro sito), ha sviluppato il tema seguendo le indicazioni dell’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030. Su www.rai.it/milluminodimeno è possibile consultare il decalogo delle buone azioni da mettere in pratica.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)