Unione europea: Sassoli, “le destre neo-nazionaliste contano sulla divisione dei cattolici”
“L’Europa, non dimentichiamolo, è il suo diritto. E anche quando le nostre Istituzioni si mostrano inadeguate o da riformare non dobbiamo dimenticare che, se anche imperfette, garantiscono comunque la convivenza possibile e custodiscono le nostre libertà”.
Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, intervenuto sabato mattina al Meeting di Rimini.
“Non è un caso che le forze che vogliono dividerci ci raccontino di un sistema europeo le cui regole devono essere scardinate – ha aggiunto -. Non chiedono riforme, ma ritorni indietro per impedire all’Unione di giocare il suo ruolo sulla scena mondiale, di essere capace di regolare l’uso della forza che non è solo militare, e per impedire ai nostri paesi di affrontare i loro problemi e di superare tante ingiustizie”.
Sassoli si è soffermato sull'”insopportabile ingerenza nello spazio europeo da parte di forze esterne”. “Fuori dallo spazio europeo torneremo sudditi perché non saremmo in grado di affrontare nessuna priorità”. Il riferimento è alla “sfida ambientale, la sicurezza, le questioni finanziarie, gli investimenti, la lotta alla povertà, l’immigrazione, il commercio internazionale, la politica agricola, industriale, la sfida tecnologica”. “Quali di queste grandi questioni possono essere affrontate dai nostri paesi da soli? Nessuna”.
Parlando del ruolo che “anche oggi i cattolici giocano”, il presidente lo ha definito “un ruolo decisivo, perché “è sulla loro divisione che contano le destre neo-nazionaliste”. “Agitando fantasmi e paure non si è andati alla ricerca del voto cattolico, e neanche alla ricerca del voto conservatore: si è andati alla ricerca di frange e sette che rivendicano di essere la vera chiesa e che vengono chiamate a fischiare il Papa in una piazza italiana”.