Rientro a scuola, “non sia la Bibbiano di questa estate”
La riflessione di Pellai, psicoterapeuta: “La scuola non è della destra, né della sinistra. La scuola è dei nostri figli, di noi genitori, dei presidi che la dirigono, di tutti i docenti che la rendono luogo educativo e formativo. La scuola non è una cosa su cui creare conflitto. Ma un diritto di chi cresce, intorno al quale chi ci rappresenta deve mettersi in gioco facendo alleanze, subito, al di fuori di ogni etichetta politica”
La scuola non è un tema su cui aprire un conflitto, non si può essere “a favore o contro”, non può dividere destra e sinistra: ma è quello che, in questo momento, pare stia accadendo. Invita quindi a riflettere e a rimboccarsi le maniche Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, ricercatore presso il dipartimento di scienze biomediche del l’Università degli Studi di Milano.
Lo fa in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. “Se c’è una cosa che mi addolora oltremodo in questo periodo è sentire parlare della scuola e del rientro a settembre sempre nello stesso modo. I politici non parlano a noi genitori, si parlano tra loro. 'Noi siamo bravi, perché ce la stiamo mettendo tutta' dicono i politici al governo. 'Loro sono cattivi perché non sanno quello che fanno' dicono i politici all’opposizione”.
In sintesi, “la scuola non è della destra, né della sinistra. La scuola è dei nostri figli, di noi genitori, dei presidi che la dirigono, di tutti i docenti che la rendono luogo educativo e formativo. La scuola non è una cosa su cui creare conflitto. Ma un diritto di chi cresce, intorno al quale chi ci rappresenta deve mettersi in gioco facendo alleanze, subito, al di fuori di ogni etichetta politica”.
E' quindi evidente che “non si può più usare la scuola come argomento per dire 'contro'. Sperando di ottenere consenso politico. Se c’è ancora confusione intorno al rientro a scuola, invece di parlarvi male e contro, parlatevi insieme e 'pro'. A noi famiglie è solo questo che serve”.
Duro l'appello finale di Pellai: “Non fate della scuola ciò che avete fatto con Bibbiano lo scorso anno. Non trasformate le cose importanti in bolle di sapone che gonfiate quando vi serve, e poi lasciate evaporare nel nulla, quando non vi conviene più”.