Reddito cittadinanza. Alleanza contro la povertà: non è il momento di togliere l'assegno
Richiesta al governo dopo i dati diffusi oggi dall'Inps: "Nella Legge di Bilancio, accogliere le nostre proposte per migliorare e rafforzare il Reddito di Cittadinanza e la sua capacità di contrastare la povertà"
"Chiediamo al Governo, nella predisposizione della Legge di Bilancio, di accogliere le nostre proposte per migliorare e rafforzare il Reddito di Cittadinanza e la sua capacità di contrastare la povertà". È quanto dichiara l'Alleanza contro la povertà a commento dei dati diffusi oggi dall'Inps."
Non è il momento storico di togliere un sostegno economico a chi permane in una condizione di bisogno", commenta ricordando che i dati confermano che "circa 400 mila nuclei beneficiari della misura di contrasto alla povertà hanno perso la mensilità di ottobre, pur avendo i requisiti per avere il rinnovo. La previsione normativa del RdC dispone infatti la durata di erogazione nei limiti dei 18 mesi, a prescindere dalla sussistenza della condizione di bisogno, con la possibilità di chiedere il rinnovo del beneficio ma con la certezza di perdere un mese di erogazione".
"Nei prossimi mesi - si legge in una nota - saranno altre centinaia di migliaia le famiglie che si vedranno interrompere il Reddito di Cittadinanza pur restando nei parametri economici per riceverlo, così come è e sarà drammaticamente crescente il numero di persone che vedrà la propria condizione di vita peggiorare per le conseguenze economiche e sociali della crisi. A queste migliaia di persone il Governo deve garantire un sostegno adeguato, a partire da chi è o rischia di cadere in condizione di povertà".
L'Allenaza chiede al Governo, nella predisposizione della Legge di Bilancio, di "accogliere le proposte per migliorare e rafforzare il Reddito di Cittadinanza e la sua capacità di contrastare la povertà, sostenendo e prendendo in carico le persone in difficoltà".
In dettaglio: sostenere le famiglie numerose e con minori, sostituendo l’attuale scala di equivalenza con quella Isee; non discriminare i cittadini stranieri, riducendo a 2 gli anni di residenza ed eliminando l’obbligo di presentazione di certificazione aggiuntiva; sostenere chi è caduto recentemente in condizioni di povertà, innalzando temporaneamente la soglia ISEE di accesso alla misura a 15.000 euro e modificando i requisiti patrimoniali, facendo confluire sul Rdc chi ha fino ad ora beneficiato del REM; eliminare la sospensione di un mese del Rdc per i nuclei che hanno diritto al rinnovo; agevolare l’utilizzo dell’ISEE corrente anche in presenza di una recente perdita di patrimonio; rafforzare i servizi sociali dei comuni, incrementando il Fondo Povertà e assumendo il personale ad essi dedicati; assicurare a tutti i nuclei beneficiari del RdC la valutazione multidimensionale dei bisogni e un’adeguata presa in carico.