Non semplici fumetti. Perché le grafic novel giapponesi trovano un così ampio consenso tra i nostri adolescenti?
L'universo dei Manga e delle Anime “colonizza” in maniera consistente il mondo giovanile.
Manga e Anime spopolano tra gli adolescenti e diffondono un certo tipo di cultura legata a riferimenti e valori del mondo del Sol Levante. Ma di cosa si tratta?
In Giappone vengono chiamati “Manga” tutti i tipi di fumetti di qualsiasi genere e nazionalità, mentre il termine “Anime” si riferisce alle animazioni che da quegli stessi fumetti prendono spunto. Si tratta di un universo sterminato, che comprende varie tipologie e si riferisce a diversi “target”.
I Manga e gli Anime, infatti, si dividono in: Kodomo 子供 (rivolti ai bambini); Shōnen 少年 (rivolti ai ragazzi adolescenti); Shōjo 少女 (rivolti a ragazze adolescenti); Seinen 青年 (rivolti a ragazzi maggiorenni); Josei 女性 o Redisu da “ladies” (rivolti a ragazze maggiorenni). Nella cultura nipponica Manga e Anime rivestono un ruolo piuttosto importante, hanno una dignità artistica assimilabile a quella che in Occidente viene conferita a espressioni come la letteratura, il cinema e il teatro. Le narrazioni sono trasversali a vari generi: horror, sentimentale, fantasy, erotico, ecc. Hanno, inoltre, una particolarità grafica: si leggono da destra verso sinistra o, in alcuni casi, dall’alto verso il basso.
Perché trovano un così ampio consenso tra i nostri adolescenti?
La risposta più immediata è legata all’approccio narrativo. Le storie raccontate sono molto introspettive. Potrebbe sembrare contraddittorio che nel nostro contesto sociale, tanto legato all’immagine e all’apparenza, queste “immersioni” psicologiche trovino tale riscontro. In realtà, non lo è. Le vicende rappresentate nei Manga, infatti, ruotano attorno a personaggi che si confrontano con i nodi evolutivi tipici degli adolescenti. Inoltre le storie non sono “filtrate”, ma grondano pathos e le atmosfere appaiono drammatiche e coinvolgenti. I temi sono i tormenti e le delusioni tipiche dell’età adolescenziale, le trasformazioni del corpo, la scuola e la famiglia. Ci sono anche creature fantastiche e accadimenti soprannaturali che, in un certo senso, esorcizzano le paure e le inquietudini sommerse del mondo giovanile.
In queste narrazioni le figure genitoriali sono spesso assenti, defunte, negative, oppure si muovono semplicemente sullo sfondo dell’intreccio. Nei Manga e negli Anime, quindi, si scioglie anche il nodo dell’emancipazione dal modello genitoriale. Questo aspetto è particolarmente interessante sia in Giappone che in Occidente. Nella società nipponica, infatti, la famiglia ha spesso un’impostazione regolativa e giudicante. Nella nostra, invece, questo aspetto cede il passo alla tendenza eccessiva all’accudimento e a una affettività soffocante e sbilanciata. Entrambe le peculiarità comunque, rendono l’istituto familiare ingombrante e, in alcuni casi, castrante.
“Queste storie per me sono come un universo parallelo – scrive Maria Faustina, quattordicenne alle prese con gli Esami di Stato di fine primo ciclo, in occasione dei quali ha realizzato un elaborato dedicato proprio a Manga e Anime, la sua passione – , dove percepisco in maniera chiara e forte le emozioni ed i sentimenti dei personaggi che ne fanno parte. Seguirne le avventure è un po’ come vivere diverse realtà: un giorno posso essere una promettente giocatrice di pallavolo, un giorno un talentuoso pianista e così via. Amo gli stili di disegno originali che vengono utilizzati per creare i personaggi e le loro caratteristiche fisiche accattivanti, come il colore degli occhi e dei capelli. Ma soprattutto amo le loro avventure, perché toccano temi leggeri e anche impegnativi, come la guerra, la disabilità e il bullismo”.
L’aspetto “estetico”, patinato e virtuale di questo mondo non è da sottovalutare. La dimensione grafica sublima il desiderio di alienarsi dal proprio corpo, tipico dell’età adolescenziale, e favorisce anche l’inclinazione alla proiezione del sé ideale in formazione.
Il legame emotivo che si crea tra giovani lettori e personaggi è profondo, attraverso esso l’adolescente entra in contatto con le parti più intime e inconsapevoli di se stesso e il viaggio narrativo diventa catartico.
L’universo dei Manga e delle Anime “colonizza” quindi in maniera consistente il mondo giovanile, noi adulti non abbiamo completa cognizione dei contenuti che veicola e soprattutto ne percepiamo la “lontananza”.
Sarebbe interessante fare un approfondimento e qualche riflessione assieme ai nostri ragazzi.