Nell’universo tutto ha senso. Intervista ad Adam Guy Reiss, premio Nobel per la fisica
«Noi astrofisici siamo abituati a ragionare in miliardi di anni, ma faccio comunque i complimenti all’Università di Padova per i suoi otto secoli di storia». Sorride sornione Adam Guy Riess nel suo saluto durante la Nobel lecture nell’aula magna di Palazzo Bo.
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Poco prima della conferenza però ha tradito un po’ di emozione facendosi un selfie assieme al busto di Galileo, secondo lui «il più grande scienziato di tutti i tempi». Del resto lo scienziato americano, che oggi insegna e segue le sue ricerche a Baltimora, alla Johns Hopkins University e allo Space Telescope Science Institute, è abituato al tempo e allo spazio infiniti: per i suoi studi sull’espansione dell’universo nel 2011, a soli 41 anni, ha vinto il premio Nobel per la fisica assieme a Saul Perlmutter e Brian P....