N come nonni. Un rapporto unico ed esclusivo, non paragonabile a nessun altro legame
Una volta i nonni erano una presenza molto più frequente nelle case delle famiglie italiane, oggi non è più così.
Quando tutti hanno detto no, tu chiedilo ai nonni (Anonimo)
N come Nonni. “Ai nonni, che hanno ricevuto la benedizione di vedere i figli dei figli, è affidato un compito grande: trasmettere l’esperienza della vita, la storia di una famiglia, di una comunità, di un popolo; condividere con semplicità una saggezza, e la stessa fede: l’eredità più preziosa! Beate quelle famiglie che hanno i nonni vicini! Il nonno è padre due volte e la nonna è madre due volte.”
Queste parole dette da Papa Francesco, nel suo incontro con gli anziani già del 28 settembre 2014, sono solo una delle tante occasioni in cui l’attuale pontefice ha richiamato l’importanza dei nonni, e come non dargli ragione!? Una volta i nonni erano una presenza molto più frequente nelle case delle famiglie italiane, oggi non è più così, ma la vicinanza dei genitori dei genitori non è e non può essere messa in discussione. Oltre al sostegno economico senza il quale i giovani di oggi farebbero fatica a sposarsi, ancora più di quanto già avvenga, oltre a questo tipo di aiuto, il supporto che i nonni sanno offrire alle coppie è davvero poliedrico. È un consiglio, in cui mettono in campo saggezza affettuosa ed esperienza, è una comprensione, un esempio, un ascolto quando le difficoltà ed i problemi si presentano per la prima volta, oppure sembrano più grandi delle proprie forze. Quando fra genitori e figli adulti i rapporti sono autentici e ancora intrisi d’intimità le sinergie che si creano possono davvero essere virtuose. È vero, ovviamente, che i genitori del coniuge prima di essere nonni dei figli sono per antonomasia suoceri, ma anche su questo fronte bisogna sfatare il mito negativo, andare oltre il luogo comune ed essere aperti a piacevoli sorprese. Certo i genitori diventano anziani – sempre più in fretta di quanto vorremmo – e prima o poi arriva il tempo in cui bisogna saper ricambiare tutto l’amore, che si è ricevuto; ma anche un nonno vecchio, debole o ammalato è una figura che ricopre un ruolo importante; con la sua stessa presenza, magari silenziosa o sofferente, sta lì a darci testimonianza della vita, del suo finire e di quali siano le priorità per non sprecare il nostro tempo. I nonni, poi, sono soprattutto per i nipoti. Un rapporto unico ed esclusivo, non paragonabile a nessun altro legame. Come dice il Papa, è come se in questa relazione ciascuna delle parti vivesse un surplus di tenerezza. Liberi da stringenti oneri pedagogici e dalla severità che talvolta deve necessariamente appartenere ai genitori, i nonni possono spaziare su altri registri comunicativi. Non si tratta tanto di viziare o darla sempre vinta, quanto piuttosto di essere complici saggi, compagni di gioco, maestri di preghiera, interpreti di un tempo denso e gratuito, mai dettato dal ritmo della necessità. Lo scambio fra nonni e nipoti si nutre della generosità dei primi e della spontaneità dei secondi ed entrambi i fronti si edificano reciprocamente. I grandi intravvedono un futuro oltre di loro negli occhi e nei passi dei piccoli e questi camminano più sicuri se hanno avuto il dono di essere tenuti per mano da un nonno che non gli ha mai chiesto niente in cambio, se non la gioia di una condivisione. I nonni sono radici che sostengono l’albero della famiglia, attraverso di loro passa la linfa della memoria, delle narrazioni, di tutto quello che, buono o cattivo che sia, proviene dal passato e alimenta il presente. In un paese sempre più anziano, con sempre meno nascite, c’è da augurarsi che i vecchi italiani possano essere sempre anche nonni di nipoti che rendano più vive le loro giornate, ricche di quel senso che solo bambini e giovani sanno dare alla vita.