Migranti: Impagliazzo (Comunità Sant’Egidio), “Europa aiuti finanziariamente l’Italia nei salvataggi”. Le proposte per la migrazione
“Basta morti in mare, la priorità è salvare vite umane. L’Europa si disinteressa e scarica tutto sull’Italia. Sui salvataggi in mare l’Europa deve essere messa di fronte alle proprie responsabilità, aiutando finanziariamente l’Italia. I fondi ci sono”: è la prima delle proposte per una immigrazione regolare illustrate oggi da Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, in una conferenza stampa a Roma.
Impagliazzo ha anche chiesto di “tornare a portare le persone nei porti sicuri più vicini, perché così si aggiunge sofferenza a sofferenza”. “Bisogna smettere di pensare all’immigrazione come ad una emergenza e mettere in campo invece politiche a medio e lungo termine, perché il fenomeno è strutturale”, ha affermato. Anche se i numeri sono alti – 131.000 persone sbarcate da inizio anno – “sono sempre più bassi delle 181.000 persone arrivate nel 2016 con la crisi siriana. L’accoglienza di 5 milioni di ucraini in Europa ha dimostrato che si può gestire bene il fenomeno”. Altra richiesta è l’aumento dei reinsediamenti (o resettlement) di chi fugge dalle guerre: “Le cifre sono ancora troppo basse a causa dell’egoismo di alcuni Paesi europei, che non hanno accolto nessuno”. Per quanto riguarda l’Italia si chiede di favorire l’accoglienza in piccoli centri e diffusa sui territori, dando priorità allo studio della lingua italiana e alla formazione professionale. Un capitolo particolare riguarda i minori non accompagnati, circa 20.000 attualmente nei centri (su 30.000 arrivi): “Un Paese che soffre per la denatalità e lo spopolamento delle aree interne, con mancanza di forza lavoro in alcuni settori, potrebbe investire su questi giovani, favorendo l’inserimento scolastico e l’avviamento al lavoro. Non sprechiamo questa occasione! Altrimenti fuggiranno tutti all’estero o rischieranno di delinquere perché hanno bisogno di mandare soldi alla famiglia”. Impagliazzo ha inoltre invitato a “rendere più rapide” le procedure burocratiche per l’affido di questi minori (attualmente 4.800 sono accolti in famiglie italiane), “tutte buone pratiche da allargare”. Pur apprezzando l’ampliamento del decreto flussi, che prevede 450.000 ingressi dal 2023 al 2025, risulta troppo irrisoria, quindi da aumentare, la quota riservata alle badanti (9.500 ingressi), “sproporzionata alle necessità delle famiglie italiane, visto che la nostra popolazione è sempre più anziana”. Tra l’altro, ha ricordato Impagliazzo, “migliaia di persone che hanno chiesto la regolarizzazione nel 2020 non l’hanno ancora ottenuta per serie problematiche burocratiche, che potrebbero essere superate semplicemente con un decreto”. Un’altra richiesta riguarda il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all’estero, ad esempio per gli infermieri, di cui c’è grande carenza in Italia.