Le Olimpiadi possono essere una piccola e bella benedizione per l’Italia intera
Gli atleti e le atlete sanno mettere la faccia per promuovere un Paese di cui si sento figlie e che riconoscono essere stato alle origini delle loro possibilità e del loro successo. La gente sa riconoscere che non sempre i soldi che si spendono sono spreco, ma a volte possono essere un investimento per un'Italia creativa e innovativa, che scommette su ciò che mette in relazione e aiuta a creare opportunità in cui soprattutto i giovani possono trovare facilmente la strada per esprimere i propri talenti... davanti agli occhi del mondo
Lo sport unisce. È questo penso il primo messaggio da cogliere dopo l’annuncio della scelta di Milano Cortina come protagoniste delle Olimpiadi invernali del 2026. E quanto bisogno ha il nostro Paese di superare divisioni e conflitti, e il messaggio è chiaro: lo sport ha il potere di unire. E le Olimpiadi invernali saranno un grande laboratorio di condivisione di progetti e visioni per realizzare coesione sociale e reali opportunità per il Paese. Perché le Olimpiadi non sono solo sport… sono anche promozione, turismo, lavoro. E, non sembri inopportuna l’espressione, le Olimpiadi possono essere una piccola e bella benedizione per l’Italia intera.
Lo sport unisce, dicevamo, e la presentazione fatta a Losanna ha mostrato al mondo che se ci si pone obiettivi ambiziosi di cui si coglie l’importanza, le istituzioni sanno superare le posizioni e mettersi l’uno accanto all’altro per dire la stessa parola: Italia.
Gli atleti e le atlete sanno mettere la faccia per promuovere un Paese di cui si sento figlie e che riconoscono essere stato alle origini delle loro possibilità e del loro successo. La gente sa riconoscere che non sempre i soldi che si spendono sono spreco, ma a volte possono essere un investimento per un’Italia creativa e innovativa, che scommette su ciò che mette in relazione e aiuta a creare opportunità in cui soprattutto i giovani possono trovare facilmente la strada per esprimere i propri talenti… davanti agli occhi del mondo.
Un mondo che riconosce più di noi l’italianità come fattore unico e irripetibile e lo preferisce ad altre mete e ad altre identità perché siamo il Paese della Bellezza che le Olimpiadi invernali del 2026 non potranno che valorizzare.
Infine, sarà l’opportunità – lo dico a partire dall’esperienza di due anni come cappellano della squadra olimpica italiana – di inserire all’interno del Villaggio Olimpico un’attenzione maggiore alla spiritualità, con luoghi di silenzio e preghiera non freddi e asettici come quelli visti sinora, ma caldi e accoglienti, soprattutto abitati da volti ed esperienze.
Spero che Milano-Cortina 2026 sia tutto questo, una piccola benedizione per l’Italia intera.
Gionatan De Marco
direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport