La sanatoria a slalom. L’intento del provvedimento era quello di semplificare; probabilmente il tutto si complicherà
Questa Bisanzio di normative si sposa perfettamente con lo spirito italiano che, quando intravvede una norma, adora cercare ogni scappatoia per aggirarla
Quando il legislatore interviene sulla casa, la questione vera non è tanto sulle norme di base, ma sulla loro complessa applicazione; sui tanti casi che emergono; sulle interpretazioni e sui distinguo. Tutta materia perfetta per la rubrica “L’esperto risponde” di un noto quotidiano economico; purtroppo, pure per le mille sfaccettature che ogni ente locale darà alla mini sanatoria edilizia licenziata dal governo Meloni.
Quindi: l’impianto di base prevede la regolarizzazione delle piccole difformità edilizie che interessano milioni di immobili (un tramezzo, un soppalco, una vetrata, una tenda parasole…) e che spesso originano problemi in sede di vendita, davanti al notaio. E poi la tagliola della doppia conformità (alle regole di quando s’è fatto “l’abuso” e a quelle attuali) che rende impossibile molte sanatorie. La nuova legge l’aggira, ma tra il dire e il fare sarà l’origine di migliaia di storie diverse.
Se si mette poi l’arbitrarietà delle somme da pagare per sanare il tutto – alte in sé, ma modulabili a seconda dell’abuso, dell’immobile, del luogo in cui si trova… – si arriva al dunque della questione: si aprono orizzonti di gloria per migliaia di geometri ed affini. Tanto lavoro per le burocrazie comunali che erano semplicemente andate in tilt con il 110 per cento, laddove lo permetteva solo ad immobili “immacolati”, con il visto comunale. Norma poi superata appunto perché tra il dire e il fare…
Infine, questa Bisanzio di normative si sposa perfettamente con lo spirito italiano che, quando intravvede una norma, adora cercare ogni scappatoia per aggirarla. Figuriamoci quando, tra norme del codice civile, leggi stratificate, normative urbanistiche varie, pronunce giurisprudenziali, lo slalom ricorda più un labirinto che una linea retta.
Quindi: l’intento era quello di semplificare; probabilmente il tutto si complicherà; chi trema già nel tinteggiare la cuccia del cane, si farà molti scrupoli; chi costruisce interi edifici abusivamente, non gli si muoverà un baffo. Le vere sanatorie sono appunto quelle che sanano abusi edilizi incredibili, premiando i furbi e disonesti ai danni della collettività. Speriamo di non essere di fronte a questa prospettiva, non dovrebbe essere così.