Europa: Mattarella, “più solida e più coesa diverrebbe partner internazionale più credibile”
“Un’Europa più solida e più coesa, diverrebbe un partner internazionale più credibile. Si affermerebbe come architetto esperto per il cantiere del nuovo multilateralismo, portando in dote un’esperienza di valore: l’applicazione con successo del criterio della sussidiarietà istituzionale”.
Lo ha affermato giovedì il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Milano al convegno Ispi su “Il futuro del multilateralismo”.
Per il Capo dello Stato, “mentre aumentano le esigenze di governance globale vengono messi in discussione i mezzi che permettono di soddisfarle. Le istituzioni multilaterali riflettono inevitabilmente, d’altra parte, gli equilibri reali del momento e il prevalere, nei singoli Stati, di orientamenti e di interessi dominanti, talvolta per via elettorale”. Per Mattarella “il multilateralismo non è colpevole degli effetti negativi della globalizzazione, quanto, piuttosto, ne costituisce un rimedio, per indicare e raggiungere, insieme, regole e obiettivi comuni per rimuoverli”.
“I due terreni non vanno confusi”, ha ammonito, rilevando che “la sfida consiste nel passare da un approccio difensivo alla scelta di governare i fenomeni che si presentano”.
“Cosa realisticamente possiamo fare per ripristinare condizioni che restituiscano forza al multilateralismo quale ‘motore’ principale delle relazioni internazionali?”, ha domandato il presidente. “Per quanto ci riguarda più da vicino – ha sottolineato – non è difficile concludere che nessun Paese europeo possa incidere così profondamente sulla realtà internazionale da poterne condizionare durevolmente il corso. Una risposta più credibile e concreta potrebbe invece venire dal soggetto che gli europei hanno insieme creato: l’Unione”. Se fosse più solida e più coesa, l’Europa sarebbe “un partner che – per la sua stessa natura di soggetto che raccoglie e valorizza la ricchezza delle sue diverse componenti – vede nel dialogo, nella composizione programmatica degli interessi, il metodo prìncipe non solo per affrontare i grandi ‘nodi’ delle relazioni internazionali, ma per sviluppare nella convivenza e nella cooperazione il futuro dell’umanità”.
L’Unione europea “ha tutte le potenzialità per infondere “linfa” vitale al multilateralismo, perché di questo metodo vive giornalmente. Se riuscirà, quindi, a darsi maggiore coesione, non potrà che essere una ‘potenza’ multilaterale in grado di far sentire, al più alto livello, una voce, frutto di una riflessione plurale, che trova radicamento in quei valori civili e politici che ne rappresentano il frutto migliore”. Per il Capo dello Stato, “i molti ‘cantieri’ aperti tesi a completarne l’architettura dimostrano che in larga misura i Governi europei continuano a ritenere che la scelta di integrazione – seppur declinata in maniera non sempre univoca – rappresenti ancora la strada maestra”. “Quello di cui avremmo necessità – e il nuovo ciclo che si apre a Bruxelles rappresenta, su questo piano, un’opportunità da cogliere – è un disegno di più ampio respiro che consenta di porre mano alle ‘debolezze strutturali’ dell’Unione per attenuarne gradualmente la portata”. Mattarella ha poi individuato due aree – “quella della politica estera e quella della politica economica” con fragilità e che bisogna “rafforzare”. Per il presidente, “l’Unione va dotata urgentemente di autonomi strumenti di politica economica e fiscale e non soltanto in funzione anticiclica ma anche – e direi soprattutto – allo scopo di permettere all’Europa di rimanere ‘al passo’ con le grandi realtà economiche di oggi”.
“Senza un consistente flusso di investimenti in ricerca, sviluppo e formazione, in ammodernamento delle infrastrutture fisiche e informatiche o per contrastare il cambiamento climatico, l’Unione – ha proseguito – non potrà mai aspirare a far parte del ristretto club dei grandi attori internazionali; e rinunzierebbe a fornire sulla scena mondiale, da protagonista, il contributo dei suoi valori e della sua visione”.
“Oggi, ancora di più, la voce dell’Europa a favore dei diritti della persona e delle minoranze, il suo impegno per la pace e la democrazia, possono fare la differenza in un mondo percorso da tentazioni di ritorno a un passato conflittuale e di costruzione di nuovi muri”, ha concluso Mattarella: “Un’Europa capace di poter giocare questo ruolo suona garanzia per incanalare tensioni e contrapposizioni verso soluzioni proficue per tutti gli attori”.