Dichiarazione dei redditi. Bene la precompilata, ma il parere di un esperto aiuta
La dichiarazione dei redditi assomiglia sempre più a un quiz televisivo, dove la scelta del contribuente se accettare o meno la dichiarazione precompilata è quasi come quella di uno show preserale.
«Purtroppo – chiosa Dante Carolo, presidente dell'Ordine dottori commercialisti esperti contabili Padova – la complessità della normativa fiscale mette il contribuente di fronte a un bivio: chi ha una tipologia di reddito semplice come una pensione o un lavoro dipendente e solo qualche spesa medica può tenere la precompilata o cimentarsi in qualche correzione. Poi ci sono tutti gli altri».
Già, gli altri: chi ha ristrutturato un immobile, ad esempio, può dover gestire una mole di documenti e informazioni in cui è difficile barcamenarsi. «Andrebbe fatta anche educazione al contribuente – chiosa Dante Carolo – cosa serva mettere da parte, che documentazione conservare e quale invece no». Ecco, forse il vantaggio principale di prender per buona la dichiarazione precompilata è tutto qui: non serve riempire una scansia della cucina di scartoffie e ci si risparmia la seccatura dei controlli per gli anni a venire.
«La vedo dura che un contribuente possa destreggiarsi da solo nella normativa fiscale – continua il presidente Carolo – tra le spese deducibili e quelle detraibili ci sono una molteplicità di fattispecie che vanno considerate e capite. E poi ci sono le parti prive di una tranciabilità "perfetta" che bisogna mettere in preventivo e saper gestire ai fini di una corretta dichiarazione».
Il self service fiscale, insomma, sembra ancora relegato a essere un affare per pochi contribuenti la cui situazione fiscale è – più per caso che per merito – relativamente semplice mentre per tutti gli altri la faccenda rischia di ingarbugliarsi.
Complicazioni e imprevisti che spesso anche gli esperti faticano a districare, e per cui ogni anno esprimono una serie di raccomandazioni al legislatore affinché ne chiarisca la normativa di riferimento ma che troppo spesso vengono ignorate.
«La precompilata è un sistema che deve essere rodato – riflette Dante Carolo – Una volta si mandava la dichiarazione via raccomandata dopo averla copiata in cartacarbone, quando si è passati all'invio telematico è servito del tempo per far funzionare il meccanismo. Lo stesso per la fattura elettronica è stato ed è ancora necessario del tempo per affinare una logica e una procedura che si può migliorare solo con l'uso».
L'ambizione per il futuro? «Un sistema in cui posso portare in detrazione tutto ciò che spendo – conclude il presidente Carolo – Ci arriveremo, prima o dopo, magari anche grazie alla tracciabilità dei pagamenti».