Covid, Msf: vaccino non sia un lusso, Moderna distribuisca equamente
Si stima che l'80% delle prime dosi siano già bloccate da accordi bilaterali. L'appello lanciato da Stella Egidi, responsabile medico di Msf, a un giorno dall'annuncio dell'azienda statunitense su un potenziale vaccino contro il Covid-19 efficace al 94,5%
"Si stima che circa l'80% delle dosi iniziali del vaccino di Moderna siano già vincolate da accordi bilaterali non trasparenti con Paesi ad alto reddito, tra cui gli Stati Uniti, lasciando quantità insufficienti a disposizione dei Paesi in via di sviluppo e contesti umanitari più colpiti dalla crisi. Rendere il vaccino un lusso per pochi non è la soluzione per sconfiggere il virus né per salvare vite. Se provate di sicura efficacia, le prime dosi del rimedio di Moderna e delle altre aziende produttrici dovrebbero essere equamente distribuite in tutto il mondo sulla base di chiari criteri definiti dall'Oms". E' l'appello lanciato da Stella Egidi, responsabile medico di Medici senza Frontiere, a un giorno dall'annuncio dell'azienda statunitense su un potenziale vaccino contro il Covid-19 efficace al 94,5%, il dato migliore raggiunto fino a oggi.
L'azienda, di base negli Stati Uniti, ha infatti reso noto che i dati preliminari di un ampio studio di fase tre in corso per testare un potenziale vaccino contro il nuovo Coronavirus suggeriscono un'efficacia quattro punti e mezzo superiore del rimedio annunciato dalla concorrenti Pfizer-Biontech il 9 novembre,che si era fermato al 90%.
Secondo la ong, premio Nobel per la Pace nel 1993 presente in oltre 70 Paesi, Moderna "deve condividere tutte le informazioni sul vaccino, incluse la tecnologia, i dati e il know-how necessari a realizzarlo, in modo che altri produttori possano assicurare la produzione e garantire l'accesso a questo vaccino potenzialmente salvavita".
L'organizzazione, si legge in una nota, ha fatto sapere inoltre che, "sapendo che non si potrà garantire un numero sufficiente di dosi di vaccino in tempi rapidi", le aziende farmaceutiche "non devono creare ulteriori barriere alla produzione da parte di altre aziende, impedendo l'immissione sul mercato di altri prodotti analoghi, una volta dimostrata l'efficacia e la sicurezza". Moderna, ribadisce inoltre Msf, deve "rispettare l'impegno annunciato di non imporre alcun brevetto".
"Il mondo attende con impazienza i risultati positivi degli studi clinici sul vaccino per il Covid-19 nella speranza di avere uno strumento che aiuti a tenere sotto controllo la pandemia, ma la loro validazione per la distribuzione servira' a poco se questi vaccini non vengono distribuiti equamente alle persone di tutto il mondo a un prezzo di costo completamente trasparente" ha sottolineato Egidi.
La dirigente ha evidenziato inoltre che "la capacità del settore pubblico di stabilire un prezzo equo richiede trasparenza. Moderna deve impegnarsi nella pubblicazione di un'analisi dettagliata del prezzo e di tutti i costi di sviluppo del vaccino. Solo se Moderna renderà pubblici questi dati - prosegue Egidi - i governi potranno valutare se i prezzi sono giusti e accessibili".
La responsabile di Msf ha messo l'accento anche sul fatto che "la ricerca, lo sviluppo e la produzione del vaccino Moderna sono stati per lo più finanziati da fondi pubblici, con circa 2,5 miliardi di dollari del governo americano, eppure i contribuenti in assenza di trasparenza non possono chiederne conto". Ancora Egidi: "Moderna deve vendere il vaccino al prezzo di costo e non puntare al profitto per un prodotto in gran parte finanziato dallo stato, nel pieno di un'emergenza senza precedenti".
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