Confessione. Un’esperienza dolorosa: mi appello ai confessori
Gentile direttore, le scrivo quasi d’impulso, dopo il contenuto dell’articolo “La Chiesa con le braccia aperte” (La Difesa di domenica 19 marzo, pagina 15). Saranno passati almeno 17 anni da quando ho accompagnato il mio allora “fidanzato” a confessarsi alla basilica del Santo
Non ricordo nemmeno più il motivo, ma ricordo perfettamente ciò che è successo e che ha segnato entrambi in tutti questi anni: io allora ero “esclusa” da qualsiasi sacramento perché facevo parte della “setta dei divorziati”, anzi allora ancora solo separata, condizione che ha messo anche il mio “compagno” nella posizione che ora mio malgrado racconto. Dopo ben 45 minuti di confessione è uscito... sconvolto! Gli ho chiesto spiegazioni e lui: «Abbiamo parlato tutto il tempo di te! Lui ti ha definita senza mezzi...