Zelensky alla Camera: “Già 117 bambini uccisi. Mariupol come Genova, ora restano solo rovine”
Il presidente ucraino in videocollegamento con l'Aula di Montecitorio davanti al Parlamento in seduta comune: "Occupazione russa come quella di Hitler"
Putin come Hitler, l’occupazione russa dell’Ucraina paragonabile a quella tedesca nel secondo conflitto mondiale. Lo ha affermato il presidente Volodimyr Zelensky parlando in videocollegamento con l’Aula di Montecitorio. Accolto dal messaggio dei presidenti di Camera e Senato e da un lungo applauso dei parlamentari, Zelensky ha fatto il punto sulla situazione in Ucraina dopo l’attacco della Russia, iniziato il 24 febbraio.
Il presidente ucraino ha ricordato i bombardamenti russi e l’occupazione delle città: “Questo è stato fatto per l’ultima volta dai nazisti. L’esercito russo è riuscito a minare anche il mare“.
“Morti già 117 bambini”
Zelensky, rivolgendosi al Parlamento in seduta comune, ha tracciato un drammatico bilancio dei bombardamenti e degli scontri a fuoco con l’esercito russo: “Sono 117 i bambini uccisi. Ogni giorno di guerra porterà via altre vite dei nostri bambini, 117 non è il numero finale. La guerra continua, le armi russe non smettono di uccidere“.
“Kiev al limite della sopravvivenza, a Mariupol solo rovine”
“Tutto questo è stato iniziato da una persona – ha aggiunto Zelensky, riferendosi al presidente russo Vladimir Putin – Parlo da Kiev: da qui inizia la grande cultura del nostro popolo. Adesso è al limite della sopravvivenza. Kiev ha bisogno di vivere nella pace eterna, come quella di Roma“. Il presidente ucraino ha fatto riferimento a un’altra città pesantemente attaccata dalla Russia: “A Mariupol non c’è più niente, solo rovine, era una città di 500mila abitanti, come Genova. Immaginate una Genova completamente bruciata“.
Il colloquio con Papa Francesco
Il presidente ucraino ha fatto riferimento anche al colloquio avuto con Papa Francesco, che domenica dopo l’Angelus aveva rivolto un altro appello a fermare “un massacro insensato“: “Oggi ho parlato con il Papa, e lui ha detto parole molto importanti: ‘Capisco che desiderate la pace e dovete difendervi’. Io ho risposto che il nostro popolo è diventato l’esercito quando ha visto il male che porta il nemico, quanto spargimento di sangue e devastazione lascia dietro di sé”.
Il discorso di accoglienza di Fico
“Cari colleghi e colleghe, Signor Presidente del Consiglio. Saluto il Presidente dell’Ucraina Zelensky e lo ringrazio, a nome dell’intero Parlamento italiano, per avere accolto l’invito a questo incontro, nonostante la difficilissima situazione cui deve far fronte il suo Paese”.
“L’intervento in quest’aula di un Capo di stato è un evento inusuale che esprime bene l’eccezionalità del momento storico che stiamo vivendo. Intendiamo così testimoniare nel modo più solenne la vicinanza e il sostegno di tutto il Parlamento e del popolo italiano all’Ucraina e alle sue libere istituzioni democratiche a fronte dell’ingiustificabile attacco da parte della Federazione russa. E ci uniamo, in una ideale catena di solidarietà, ai parlamenti di altri Paesi innanzi ai quali Lei è già intervenuto”.
“Il Parlamento italiano – pochi giorni dopo l’inizio delle ostilità – ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione per condannare nel modo più netto l’attacco russo, chiedere un’immediata fine delle ostilità con il ripristino della piena sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina, e invitare all’adozione di misure di aiuto sul piano umanitario, economico e militare. Ora, Presidente Zelensky, ascolteremo dalla sua voce qual è l’attuale situazione nel suo Paese, e quali sono le prospettive per favorire il ristabilimento della pace“.
La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha ricordato “il coraggio di Zelensky” e ha spiegato: “Il popolo ucraino è una comunità vittima di una violenza insensata. L’Italia ha aperto il cuore all’Ucraina. Siamo al vostro fianco”. L’aula di Montecitorio ha applaudito a lungo. (Dire)