Vaiolo delle scimmie. Amref “Sui vaccini non possiamo restare ancora indietro”

L’organizzazione chiede di rafforzare la sorveglianza dove sono i focolai, il controllo transfrontaliero e ribadisce l'appello ad un'equità del vaccino. "Prepariamo gli operatori anche attraverso la tecnologia, anche tramite whatsapp"

Vaiolo delle scimmie. Amref “Sui vaccini non possiamo restare ancora indietro”

"Ci congratuliamo con l'Oms e l'Africa Cdc per i loro sforzi per garantire i vaccini; non vogliamo che si ripeta l'esperienza del Covid-19, dove i Paesi africani hanno lottato per accedere ai vaccini necessari. Come sappiamo, lo scarso accesso ai vaccini aggraverà ulteriormente questa crisi, già aggravata da altre emergenze sanitarie in corso, come il colera in alcuni Paesi". Lo afferma Amref Health Africa, in una nota relativa all'impegno contro Mpox, comunemente detto vaiolo delle scimmie. 

Amref Health Africa si unisce all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ai Centri Africani per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) e ai governi africani nel combattere l'allarmante escalation della crisi di Mpox (anche chiamato Vaiolo delle scimmie) in tutto il continente africano; dichiarata ora dai CDC africani un'Emergenza Sanitaria Pubblica di Sicurezza Continentale (PHECS) e dall'OMS un'Emergenza Sanitaria Pubblica di Preoccupazione Internazionale (PHEIC).

Dal 2022, i casi di Mpox sono aumentati in tutta l'Africa, con statistiche molto preoccupanti a luglio 2024. Secondo l'Africa CDC, sono stati segnalati 37.583 casi e 1.451 decessi in 15 Paesi africani, con la Repubblica Democratica del Congo a farne le spese, con uno sconcertante 96,3% dei casi. Nel 2024 la situazione è ulteriormente peggiorata, con 14.250 nuovi casi e 456 decessi: un aumento del 160% rispetto allo stesso periodo del 2023 (luglio).

L'emergere di un ceppo più virulento del virus nella Repubblica Democratica del Congo fa temere una sua potenziale diffusione al di fuori della regione, in particolare nelle aree in cui l'accesso ai vaccini e alle cure rimane limitato a causa della fragilità delle infrastrutture sanitarie.

I focolai in corso in Paesi come l'Uganda, il Kenya e la Repubblica Centrafricana sottolineano l'urgente necessità di rafforzare la sorveglianza, la vaccinazione e le misure di salute pubblica per contenere il virus. Le attività di controllo transfrontaliero in tutto il continente sono importantissime in questo momento.

"Apprezziamo gli instancabili sforzi dell'OMS, dei CDC africani e dei governi africani per controllare questa epidemia. Amref ribadisce il proprio impegno a sostenere le misure di preparazione, prevenzione e risposta contro l'Mpox, in linea con i piani governativi e le linee guida dell'OMS. Questa epidemia sottolinea l'urgente necessità di finalizzare e firmare un Trattato sulle Pandemie basato sull'equità. Ogni ulteriore ritardo è insostenibile - spiega la nota -. Serve di nuovo ricordare che, mentre i sistemi sanitari operano a livello locale, i rischi per la salute sono globali e la sicurezza sanitaria è una sfida condivisa a livello mondiale. Amref Health Africa è attivamente coinvolta nello sviluppo di piani di emergenza e di risposta a livello nazionale, nel rafforzamento della sorveglianza e nel supporto tecnico per le indagini sui focolai, la sensibilizzazione e il coinvolgimento delle comunità, in particolare nei punti di ingresso alle frontiere e nelle aree difficili da raggiungere (dove questo supporto è più urgente)".

 Inoltre, Amref sta lavorando per migliorare le capacità di laboratorio per la diagnosi e la conferma dell'Mpox. "Stiamo anche formando gli operatori sanitari alla prevenzione e al controllo delle infezioni (IPC) e alla gestione dei casi. Gli uffici nazionali di Amref Health Africa stanno collaborando con i ministeri della Sanità e altri partner per rafforzare i sistemi sanitari nazionali attraverso i sistemi di gestione degli incidenti e l'approccio One Health".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)