Migranti, gli arrivi in Italia sono ai livelli pre-crisi dei rifugiati
Lo dice un dossier di OpenPolis. Nel 2020 34mila arrivi, poco meno che nel 2008. “Il numero si è ridotto notevolmente”
Nel 2020 circa 34mila persone sono sbarcate in Italia. Tra il 2018 e il 2020 il numero di persone sbarcate annualmente in Italia è oscillato tra 11mila e 34mila. Si tratta di un numeri sostanzialmente in linea con il periodo precedente allo scoppio della cosiddetta “crisi dei rifugiati“, tra il 2014 e il 2016, se non addirittura inferiori. Lo sottolinea un nuovo report di OpenPolis.
Nel 2020 sono sbarcate sulle coste italiane quasi 3mila persone in meno rispetto al 2008. Il livello è dunque quello del periodo pre crisi: il numero di migranti sbarcati lo scorso anno è inferiore a quello del 2013 (43mila persone) e addirittura del 2008 (37mila), anni in cui la questione migratoria non era certo al centro del dibattito pubblico.
“Se analizziamo le tendenze, notiamo che nel triennio 2018-2020 sono sbarcate complessivamente 69mila persone, una cifra non di molto superiore al triennio 2008-2010 (51mila) ma inferiore al periodo 1998-2000 (115mila) - scrive OpenPolis -. Nelle ultime settimane il tema degli sbarchi di migranti sulle coste italiane è tornato nuovamente ad affacciarsi nel dibattito pubblico, nonostante il numero degli arrivi si sia ridotto notevolmente. Dopo anni di discussione, negli ultimi mesi il tema era passato in secondo piano, anche a causa della pandemia e delle conseguenze socio-economiche da essa generata”.
A rilanciare la questione è stato a inizio marzo Matteo Salvini, che nel corso di una trasmissione televisiva ha ribadito la posizione del suo partito, tornato da poche settimane al governo. Open Polis ricorda che nel 2017, il governo Gentiloni (ministro dell’interno Marco Minniti) stipulò con la Libia il memorandum of understanding. L’obiettivo era il rafforzamento della cooperazione nella gestione delle frontiere libiche, con il fine di “garantire la riduzione dei flussi migratori illegali“. Un accordo fortemente contestato da organizzazioni umanitarie, Ong, parte dell’associazionismo e persino della commissaria per i diritti umani del consiglio d’Europa Dunja Mijatović, secondo la quale il memorandum avrebbe causato l’aumento del numero di migranti costretti a tornare in Libia, paese nel quale “avevano già sofferto serie violazioni dei diritti umani“. Il memorandum, che aveva durata triennale, nel febbraio 2020 è stato rinnovato tacitamente per altri tre anni, perché né l’esecutivo italiano (governo Conte II) né quello libico hanno espresso parere negativo al rinnovo.
Quest’anno (dato al 28 febbraio 2021) sono sbarcate in Italia circa 5mila persone, il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (2.553) ma meno della metà dei primi due mesi del 2017 (13.439).