Famiglia, Draghi: vogliamo rimuovere gli ostacoli alla scelta di formarne una
"Dalle politiche per la famiglia dipende, letteralmente, il nostro futuro”. Il discorso del presidente del Consiglio alla Conferenza nazionale della famiglia. Nel corso del suo intervento il premier ricorda le misure adottate dal suo governo e annuncia per i prossimi 5 anni "obiettivi ambiziosi"
"Il nostro impegno è usare le politiche pubbliche per rimuovere gli ostacoli alla scelta di formare una famiglia. E mettere le coppie in condizione di avere figli, se lo desiderano". Lo dice il premier Mario Draghi, nel suo discorso alla Conferenza nazionale della famiglia. Draghi ricorda che "formare una famiglia è una scelta intima, che appartiene alla sfera personale e di coppia. È una decisione influenzata da tanti fattori, anche culturali, che evolvono nel tempo. Questi motivi spiegano, almeno in parte, alcuni dei cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni. In particolare, il calo della proporzione di famiglie con figli; la riduzione del numero di figli per coppia; e l'aumento dell'età media in cui si ha il primo figlio. Negli ultimi anni, questa scelta è stata sempre più condizionata dalla precarietà economica e lavorativa dei giovani. Dalla loro difficoltà a rendersi autonomi dai propri genitori". "La famiglia - aggiunge Draghi - è un bene collettivo, essenziale per la crescita individuale e della società. Questo bene collettivo può e deve essere tutelato dallo Stato. Fin dagli anni '80, l'Italia ha però registrato una spesa pubblica per le famiglie stabilmente più bassa rispetto agli altri principali Paesi europei, come Francia, Germania, Regno Unito".
Dalle politiche di sostegno dipende il futuro paese
"Dalle politiche per la famiglia dipende, letteralmente, il nostro futuro. Il governo si è impegnato per rafforzarle, e continuerà a farlo. Per aiutare l'Italia di oggi, ma soprattutto quella di domani".
Ecco cosa fatto e per i prossimi 5 anni obiettivi ambiziosi
Nel corso del suo intervento alla Conferenza nazionale della famiglia il premier ricorda le misure adottate dal suo governo a sostegno della famiglia. E annuncia: "Per i prossimi 5 anni abbiamo obiettivi ambiziosi".
"La riforma principale, attesa da molto tempo, è quella dell'assegno unico, per cui si potrà fare finalmente domanda a partire da gennaio. È uno strumento semplice, perché riduce la frammentazione dell'attuale sistema di aiuti. È universale, perché riguarda tutte le famiglie con figli a carico, a prescindere dalla condizione lavorativa. È equo, perché sostiene più intensamente chi ha un reddito basso", dice Draghi. "Per decidere di avere figli - aggiunge- i giovani hanno bisogno soprattutto di sicurezza e stabilità. In questi mesi, ci siamo impegnati per metterli in condizione di avere una casa, di trovare un lavoro sicuro, di poter contare su una rete di servizi per l'infanzia e di supporto più solida. Le agevolazioni per il mutuo per chi ha meno di 36 anni introdotte a maggio stanno aiutando circa 200mila giovani ad acquistare la prima abitazione". Con la riforma degli ammortizzatori sociali presentata a ottobre, continua ancora il premier, il governo "rafforza il sostegno anche per chi ha lavorato per periodi brevi. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede che le imprese che vogliono ottenere fondi e partecipare ai progetti debbano rispettare una clausola di condizionalità sulle assunzioni di giovani e di donne. Le linee guida per l'inserimento di questi requisiti nei bandi sono in via di adozione".
Il presidente del Consiglio aggiunge che ancora nel Pnrr il governo ha "investito quasi 6 miliardi per rafforzare in maniera strutturale i servizi per l'infanzia e sostenere in particolare i genitori che lavorano. Gli obiettivi che abbiamo per i prossimi cinque anni sono molto ambiziosi", dice Mario Draghi che ricorda come siamo "in via di pubblicazione i bandi che mettono a disposizione questi fondi. Aggiungiamo 264 mila nuovi posti negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia, un aumento di oltre il 70% rispetto a oggi". Il premier aggiunge: "Ristrutturiamo o adattiamo almeno mille edifici per ampliare l'offerta del tempo pieno nelle scuole con il servizio mensa. Realizziamo o riqualifichiamo 230 mila metri quadri da utilizzare come palestre e strutture sportive scolastiche. L'aiuto alle famiglie passa anche attraverso il sostegno alle donne che lavorano. Con la legge di bilancio, abbiamo reso finalmente strutturale il congedo di paternità obbligatorio. È un passo importante nella direzione di una condivisione più equilibrata dei carichi di cura". Draghi conclude: "Abbiamo introdotto una specifica decontribuzione per sostenere i redditi delle lavoratrici che diventano madri. Perché vogliamo incentivare le donne a non abbandonare il lavoro dopo la maternità". (DIRE)