8 marzo, Mattarella ricorda le donne uccise: già 12 dall’inizio del 2021
Il presidente della Repubblica: "Fenomeno orribile. La legge non basta, occorre rispetto". Le donne colpite anche dalla pandemia e dalla crisi economica: “Il 70% dei contagi sul lavoro sono per donne, le sanitarie le più colpite”
"E' l'8 marzo. Sharon, Victoria, Roberta, Teodora, Sonia, Piera, Luljeta, Lidia, Clara, Deborah, Rossella. Sono state uccise undici donne, in Italia, nei primi due mesi del nuovo anno. Sono state uccise per mano di chi aveva fatto loro credere, di amarle. Per mano di chi, semmai, avrebbe dovuto dedicarsi alla reciproca protezione. Ora siamo di fronte a una dodicesima uccisione: quella di Ilenia. L'anno passato le donne assassinate sono state settantatre. E' un fenomeno impressionante, che scuote e interroga la coscienza del nostro Paese". Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo discorso al Quirinale in occasione dell'8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, elencando i nomi delle donne uccise da inizio anno e ricordando i numeri dei femminicidi nel 2020 sotto pandemia.
Mattarella sottolinea che "un distorto concetto del rapporto affettivo - che, non a caso, si trasforma in odio mortale - è alla base dei gravi e inaccettabili casi di femminicidio. Una mentalità che, al dunque, è solo possesso, bramosia, dominio e, in fin dei conti, disprezzo. L'amore, quello autentico- ricorda il capo dello Stato- si basa sul rispetto e la condivisione. Se si giunge a uccidere una donna è perché' non si rispettano il suo desiderio di libertà e la sua autonomia. Perché' ci si arroga il potere di non consentirne le scelte, i progetti, le aspirazioni.
A distanza di settantaquattro anni dall'approvazione della Costituzione - che ha sancito, in via definitiva, l'eguaglianza e la parità tra tutte le persone, senza distinzioni - gli orribili casi di femminicidio - che reclamano giustizia - ci dicono che la legge, da sola, non basta. Che un principio va affermato, ma va anche difeso, promosso e concretamente attuato.
“Colpite anche dalla crisi economica”
"Questo 8 marzo, purtroppo, si svolge ancora sotto il segno della pandemia, che ha appesantito la nostra esistenza, causando un numero senza precedenti di vittime e immani problemi economici, sociali e di relazioni umane - dice il presidente della Repubblica. - Un fenomeno planetario imprevisto che ha messo a dura prova la capacità di resistenza dei cittadini e la stessa convivenza civile".
"La diffusione del Covid-19, come sempre accade nei periodi difficili- sottolinea il capo dello Stato- ha colpito maggiormente le componenti più deboli ed esposte. Le donne tra queste. Dal punto di vista occupazionale anzitutto. Secondo l'Istat abbiamo 440 mila lavoratrici in meno rispetto a dicembre 2020. Mentre sono a rischio un milione 300 mila posti di lavoro di donne che lavorano in settori particolarmente colpiti dalla crisi. L'occupazione femminile è tornata indietro. Ai livelli del 2016, ben al di sotto del 50% raggiunto per la prima volta nel 2019. La causa principale è stata la crisi del settore dei servizi, nel quale lavora l'85% delle donne. Non preoccupano soltanto i dati quantitativi. Peggiora la qualità del lavoro delle donne, con un picco di contratti part-time non volontari, con l'aumento dei lavori a tempo determinato e con una riduzione delle condizioni di conciliazione vita/lavoro".
“Il 70% dei contagi sul lavoro sono per donne, le sanitarie le più colpite”
"La situazione femminile si fa critica anche dal punto di vista sanitario – dice il presidente della Repubblica. - L'Inail ha messo in luce, in un recente studio, che quasi il 70 per cento dei contagi denunciati sui posti di lavoro riguarda le donne. Le categorie professionali delle contagiate riguardano soprattutto il settore sanitario. E' dunque doveroso che la Repubblica rivolga un pensiero di forte gratitudine alle tante donne che da ormai un anno si stanno impegnando negli ospedali, nei laboratori, nelle zone rosse per contrastare la diffusione del coronavirus. Esse lavorano in condizioni difficili, con competenza e abnegazione, con spirito di sacrificio e con la loro caratteristica capacità di sopportare grandi carichi di lavoro".
"A loro, in special modo, desidero dedicare questa importante giornata", aggiunge il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale. (RS-DIRE)