«Trovare lavoro è un lavoro». L’importante ruolo di Caritas. Parla Elisabetta Bolisani, già dirigente di Veneto Lavoro
Elisabetta Bolisani, dirigente di Veneto Lavoro, spiega quali sono le sfide di un mercato in costante evoluzione e come possano gli operatori Caritas accompagnare le persone in situazione di disagio verso l’autonomia
Il lavoro, fondamento della Repubblica secondo la Costituzione, secondo la Dottrina sociale della Chiesa è forma di partecipazione non solo all’opera della creazione, ma anche della redenzione. Sebbene sia opportuno, prima di ogni ragionamento, ricordarci che sempre più anche le persone che lavorano incorrano in situazioni di forte disagio economico (il cosiddetto fenomeno del lavoro povero), è anche vero che gran parte degli scenari di difficoltà economiche sono legati alla perdita del lavoro o alla mancata capacità di trovare e mantenere un impiego. Proprio per questo il riferimento al lavoro – non condanna, ma una delle strade attraverso le quali le persone possono realizzarsi
– non può mancare nella “cassetta degli attrezzi” del volontario Caritas in parrocchia e nei centri d’ascolto vicariali. Come strumento di autonomia economica, certo, ma soprattutto come motivo di speranza. In sé stessi e nel mondo. Elisabetta Bolisani, fino a poco tempo fa dirigente di Veneto Lavoro per i centri per l’impiego del padovano
e che ora offre il suo supporto alla Caritas diocesana nell’orientare gli operatori su questo tema, conferma come la collaborazione tra le istituzioni e realtà sociali come Caritas sul fronte dell’inserimento lavorativo sia ormai realtà: «C’era un progetto della Regione per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità. A Padova l’accordo è stato poi esteso a tutte le persone in situazione di svantaggio lavorativo, ampliando il partenariato anche alle agenzie private, agli enti di formazione e a tutto il Terzo settore, compresi gli enti che si occupano delle persone come la Caritas». Tra le persone in situazione di svantaggio lavorativo troviamo «persone con bassa scolarità, chi ha perso il lavoro da lungo tempo, chi non è riuscito mai a inserirsi, chi esce da situazioni esistenziali che hanno segnato la loro vita». Per questo il rapporto con Caritas è sempre stato considerato importante: «Si è pensato che molte persone che si presentano alla Caritas per chiedere aiuto avessero potenziale capacità lavorativa e che Caritas potesse indirizzarle verso percorsi utili
a trovare lavoro. Già Caritas, infatti, anche in anni passati, ha sostenuto progetti per l’inserimento lavorativo di persone in difficoltà in collaborazione con la Provincia di Padova, dalla quale, all’epoca, dipendeva il centro per l’impiego». Per questo, ancora oggi, è importante che gli operatori Caritas – a ogni livello – siano informati sulle opportunità che si presentano. Oggi le parole d’ordine sono Pnrr e Gol, Garanzia Occupabilità Lavoratori. «Il programma Gol – spiega ancora Elisabetta Bolisani – prevede che le persone si rechino al centro per l’impiego e vengano profilate per comprendere quanto siano vicine o lontane dal mercato del lavoro e dalle esigenze delle aziende. A seconda dei casi sono previsti percorsi diversi: chi ha già le competenze viene semplicemente accompagnato a conoscere le opportunità lavorative che si presentano dalle aziende, agli altri vengono proposti percorsi formativi a seconda delle professionalità, tenendo conto anche di quali siano le richieste del mondo del lavoro e quali funzioni invece siano ormai obsolete». I centri per l’impiego hanno predisposto un corso per aiutare gli operatori del Terzo settore (Caritas compresa) a comprendere le opportunità: «L’obiettivo è potenziare la rete dei soggetti sul territorio in modo che le persone possano accedere ai servizi dei centri per l’impiego anche tramite altre vie». Ma c’è lavoro oggi? Sì, ma il mercato di lavoro cambia in continuazione: «Assistiamo al fenomeno per cui le persone non trovano lavoro e le aziende non trovano personale». Un caso è il turismo: con il Covid molti stagionali si sono “convertiti” ad altri impieghi. Ma non è un caso isolato. I dati dell’occupazione, in Veneto, segnalano che vi è stata una forte ripresa dopo il periodo Covid. A febbraio, ad esempio, secondo i dati di Veneto Lavoro vi è stato in tutta la Regione un saldo positivo di 12.700 posti di lavoro dipendente, miglior risultato degli ultimi cinque anni. Nel Padovano l’aumento è stato del 4,2 per cento. Per aiutare le persone a cogliere queste opportunità, il ruolo delle Caritas però non potrà ridursi a un mero “passaparola” verso i centri per l’impiego, ma dovrà giocoforza puntare su un accompagnamento attivo. Perché il lavoro non è la soluzione per tutti in ogni caso. «Prima di tutto bisogna avere attenzione verso le persone – precisa Bolisani – Una mamma con quattro bambini piccoli e un marito che già lavora e che non saprebbe dove lasciare i figli durante il giorno non è al momento attuale facilmente occupabile. Si devono valutare le effettive disponibilità, o in caso indirizzarla verso un part-time al mattino. Le aspettative devono essere sempre credibili». Gli operatori Caritas poi dovranno sostenere, anche moralmente, le persone in questa loro ricerca: «È importante spiegare alle persone che cercare lavoro è un lavoro. Quando si indirizza una persona al centro per l’impiego è importante saperla seguire, domandarle se è stata al colloquio, se ci sono problemi e se sta andando tutto bene. C’è una parte di indirizzo e di sostegno, anche psicologico, che non può essere coperta totalmente dall’ente pubblico, e che viene invece fornita dal mondo del volontariato». Aspettative giuste, prima di tutto: «Nel centro per l’impiego ad ogni persona viene assegnato un case manager, che segue la persona e che la avvisa in caso di un’offerta potenzialmente buona. È però importante cogliere le occasioni e non demoralizzarsi e non abbattersi di fronte alle delusioni che immancabilmente si presenteranno. Non bisogna buttarsi giù quando si mandano cinquanta curriculum e nessuno risponde, perché è insistendo che alla fine si trovano le opportunità». Un altro modo con cui le Caritas parrocchiali e i centri d’ascolto vicariali possono affiancare chi cerca lavoro è prepararli ai colloqui: «È un aiuto utile soprattutto per chi non è abituato a parlare in pubblico e a chi è più timido. Con la giusta tranquillità, però, possono organizzarsi al meglio». Per concludere, è quel bene immateriale fatto di relazioni, di fiducia e di speranza che è possibile imprimere quelle svolte concrete capaci di restituire un futuro per le persone.
Continuano i Caritas Local lab 2023
Gli incontri organizzati da Caritas Padova su tutto il territorio diocesano e aperti a tutti i volontari faranno tappa lunedì 27 marzo al patronato Redentore di Este per i vicariati di Este, Montagnana-Merlara e Monselice