Smaschilizzare la Chiesa? Per una Chiesa di donne e uomini. Davvero
Smaschilizzare la Chiesa? Intorno a questa domanda, e a molte altre, si sono svolti due appuntamenti il 17 e 18 gennaio – molto partecipati – promossi da Irecoop Veneto e Issr di Padova. Tanti i temi dibattuti, spesso spinosi e divisivi, che devono “uscire dai corridoi”
«Di questo tema, spesso, si parla nei corridoi». «La sensazione è che sia maggiormente recepito nelle parrocchie piuttosto che negli ambienti accademici». «Pur essendoci numerosi studi, manca il consenso». «Sconta polarizzazioni così forti da impedire il dialogo». Si è espressa così, suor Linda Pocher (Figlia di Maria Ausiliatrice), all’appuntamento di venerdì 17 gennaio dal titolo “Smaschilizzare la Chiesa? Per una Chiesa di donne e di uomini” promosso da Irecoop Veneto e Istituto superiore di scienze religiose di Padova (con il sostegno di numerosi soggetti). Insieme a don Luca Castiglioni (presbitero della Diocesi di Milano) ha ragionato su un tema complesso, a tratti spinoso, con numerose sfaccettature (e l’elenco che segue non le esaurisce): parità di genere, ruolo delle donne nella Chiesa, uguaglianza battesimale, ordinazione diaconale e presbiterale, gestione del potere...
Stessa dignità battesimale
«La presenza e il contributo delle donne alla vita e alla crescita delle comunità ecclesiali attraverso la preghiera, la riflessione e l’azione sono realtà che da sempre arricchiscono la Chiesa, anzi ne costituiscono l’identità. Eppure ci siamo accorti (…) che non abbiamo ascoltato abbastanza la voce delle donne nella Chiesa e che la Chiesa da esse ha ancora molto da imparare. È necessario ascoltarsi reciprocamente per “smaschilizzare” la Chiesa, perché la Chiesa è comunione di uomini e donne che condividono la stessa fede e la stessa dignità battesimale». Scrive così, papa Francesco, nel primo dei quattro volumi che hanno fatto da sfondo all’incontro con suor Linda Pocher e don Luca Castiglioni (vedi box in alto) e che sono nati da altrettante conferenze che i due, insieme ad altre “voci”, hanno proposto a papa Francesco e al Consiglio dei cardinali – noto come C9 – nel tempo che è intercorso tra le due sessioni del Sinodo (2023 e 2024). «È stato costruito un percorso tematico, per il quale mi è stata lasciata la massima libertà – racconta la teologa – che è partito da un confronto critico sui “principi” del teologo Hans Urs von Balthasar e poi ha toccato altri temi: ministerialità (diaconato e ordinazione presbiterale), come la/le cultura/e affrontano il tema, la gestione del potere nella Chiesa. Abbiamo voluto che quanto emerso dagli appuntamenti venisse reso pubblico – ecco il perché delle quattro pubblicazioni – e diventasse strumento di formazione. Perché, si legge nel documento finale del Sinodo, per fare discernimento bisogna essere formati e informati».
Quando la parità di genere?
Nell’introduzione alla serata, così come nella mattinata successiva di laboratori (il tutto finanziato dal programma Fse-Regione Veneto progetto “Plus-più leadership e uguaglianza per lo sviluppo”), Daniela Moro di Irecoop Veneto ha richiamato l’attenzione sul Global gender gap report 2024 «per cui ci vorranno 134 anni per raggiungere la parità di genere nel mondo. È un “affare”, questo, che inizia quando un bambino nasce e si costruisce ogni giorno. Chiede, la parità di genere, che ognuno di noi superi le resistenze che ha e ne parli. Perché è possibile vedere già oggi nuove strade da intraprendere, non fra 132 anni». E se, si è chiesto provocatoriamente don Luca Castiglioni, «cominciassimo a contare questi 132 anni a partire dal 1963? È l’anno in cui Giovanni XXII evidenzia, nella Pacem in terris, che l’ingresso delle donne nello spazio pubblico va riconosciuto come segno dei tempi. Se facciamo partire il cronometro da quel momento, vorrebbe dire raggiungere la parità di genere nel 2095».
Ordinazione delle donne?
Uno dei temi «più divisivi», nel più ampio “fronte” del ruolo delle donne nella Chiesa, è quello dei ministeri. «Nel libro che restituisce l’incontro con il C9 in cui si è parlato di ordinazione diaconale delle donne – spiega suor Linda Pocher – abbiamo voluto che ci fossero anche le voci dei cardinali che avevano opposto resistenze – O’Malley e Hollerich hanno dato disponibilità a intervenire – perché fosse chiaro che non tutto ciò che abbiamo proposto sul tema è stato accettato. Ci è sembrato importante affiancare posizioni opposte e, nell’introduzione al volume, rilanciare le obiezioni con alcune domande». Per la teologa, così come per le altre “voci” coinvolte nella riflessione, c’è da far crescere il consenso intorno all’ordinazione (almeno) diaconale per le donne. «Per molto tempo su questo tema il dialogo è stato congelato, perché era un tabù. Anche se, non va dimenticato, già al Concilio Vaticano II ci fu un vescovo americano, di Atlanta, che per la prima volta sollevò la questione». Una sensibilità sta maturando, ma il tema deve uscire dai corridoi.
Ruolo delle donne nella Chiesa: quattro pubblicazioni
A fare da sfondo all’evento che si è tenuto il 17 e 18 gennaio – in cui si è ragionato di parità di genere e ruolo delle donne nella Chiesa – sono state queste pubblicazioni (Edizioni Paoline): Smaschilizzare la Chiesa?, Donne e ministeri nella Chiesa sinodale, Donne e uomini, questioni di culture, Il potere e la vita. Tutti i volumi hanno la prefazione di papa Francesco e sono introdotti da suor Linda Pocher.
Emersa una forte richiesta di formazione
Se si dovesse scegliere una parola per fare sintesi dei quattro laboratori di sabato 18 gennaio – che hanno coinvolto circa 120 persone – potrebbe essere “formazione”. Le facilitatrici, che hanno restituito in plenaria quanto emerso dal confronto, hanno evidenziato come sia necessario formarsi – tutti e a tutti i livelli – sui temi dibattuti nell’appuntamento promosso da Irecoop e Issr di Padova. Nei laboratori, in particolare, si è riflettuto e dibattuto – secondo lo stile delle “conversazioni nello Spirito” (una dinamica di discernimento della Chiesa sinodale) – a partire dall’uguaglianza battesimale, coniugandola con gestione del potere, economia, leadership partecipata e ministerialità. Da più parti è emerso come sia necessario crescere tutti, donne e uomini, nella consapevolezza che qualsiasi ministerialità nella Chiesa ha origine dal battesimo. E che il battesimo – come ha sottolineato Donata Horak, canonista – ci fa tutti sacerdoti, re e profeti.