Patronato San Pio X a Cittadella. Luogo d’incontro aperto e accogliente
Patronato San Pio X 17 mila metri quadrati, numerose attività e la possibilità di accogliere in contemporanea mille persone. Il parroco: «Il patronato chiede oggi un rinnovamento, ma mantiene viva la sua vocazione»
Proseguendo nel viaggio della Difesa tra i grandi centri parrocchiali della nostra Diocesi, approdiamo questa settimana nella comunità di Cittadella e nel suo patronato Pio X. Situato a pochi passi dal Duomo – intitolato ai santi Prosdocimo e Donato – subito fuori le mura (in via Borgo Treviso, 74), si estende su una superficie di 17 mila metri quadrati ed è il cuore pulsante delle attività formative e ricreative della comunità. «Si tratta a tutti gli effetti di un polo sociale che accoglie a 360° persone di tutte le età – racconta don Roberto Frigo, il vicario parrocchiale che lo dirige – Da circa sette anni, quando sono arrivato, ho ereditato una storia e un percorso bellissimi: a noi piace dire che questo luogo è simile a una piazza dove ci si dà appuntamento per incontrarsi. Qui, infatti, ci sono i vari luoghi di incontro della comunità e delle attività sportive, il bar e un parco: uno spazio così esteso e variegato che può accogliere nelle sue strutture, nello stesso momento, anche mille persone». Il patronato è stato ristrutturato nel 2010 e conta oggi aule didattiche, sale conferenze, impianti sportivi, una palestra, una sala prove. Sono presenti l’Olympia (calcio) e gli Amatori Calcio, il Piede Magico (che organizza corsi sportivi in palestra), il Basket Cittadella e la Filarmonica Cittadellese (una scuola di musica) oltre a tantissime altre realtà. Qui si svolgono inoltre tutte le attività parrocchiali, la catechesi e si ritrova il gruppo scout del Cittadella 4. Don Roberto Frigo lo raggiungiamo al telefono mentre si trova con i ragazzi al camposcuola estivo, presso il rifugio Coston, sul monte Grappa. «D’estate le attività giovanili legate al patronato, un po’ come in tutte le parrocchie, si espandono moltissimo: oltre ai 15 campi estivi parrocchiali e dei gruppi scout, c’è il grest, che qui dura diverse settimane. La prima settimana, al termine della scuola, accogliamo i 170 animatori adolescenti per un momento a loro dedicato (per noi è un piccolo fiore all’occhiello); poi, si svolgono sei settimane di attività del grest con circa 150-200 ragazzi delle elementari e delle medie ogni settimana, per un totale di mille presenze. Ci sono inoltre alcune esperienze “in uscita” che proponiamo ai più grandi: Assisi per i ragazzi di terza media, Torino per giovani di prima superiore, e San Miniato per le seconde e le terze superiori: crediamo sia importante far vivere loro esperienze di fede anche esterne al territorio in cui vivono». «In pochi ormai sanno che Pio X si legge “Pio decimo” – aggiunge il parroco, don Luca Moretti – Eppure in quella “x” sembra scritto il destino del patronato di Cittadella: un luogo di incrocio. Incrocio tra persone diverse, tra generazioni, tra credenti e non credenti, ma anche tra terra e cielo. Il patronato di oggi chiede un rinnovamento sul quale ci stiamo interrogando, ma mantiene viva la sua vocazione di sempre: essere luogo di incontro, aperto e accogliente e allo stesso tempo sicuro e protetto. Essere un luogo di formazione per tutti, ma con un occhio speciale per la crescita degli adolescenti e dei giovani. Essere un luogo di spiritualità: potrebbe sembrare uno spazio laico, ma al centro di tutto il patronato c’è la cappellina con la luce del Santissimo sempre accesa». Il bacino di affluenza del centro parrocchiale guarda soprattutto a coloro che vivono nel territorio di Cittadella, ma interessa anche Comuni e frazioni limitrofe. «L’offerta di attività rappresenta una ricchezza per il territorio – conclude don Roberto Frigo – Da presbitero, in seguito anche agli incontri formativi realizzati negli scorsi mesi con la Pastorale dei giovani, sento mia la domanda (e la sfida) sul presente e sul futuro di questo luogo: da un lato ritengo importante la presenza di un presbitero per portare avanti la missione pastorale e per incontrare tutte le famiglie che vi si affacciano; dall’altro credo che, se in molti crediamo nel valore che il patronato rappresenta per la comunità, sia indispensabile pensare insieme a delle modalità di gestione, di organizzazione, e a qualcuno che possa prendersene cura, affinché mantenga la sua funzione di polo di riferimento sociale per chi vive in questi territori».
Volontari e...
Rispetto al patronato Redentore di Este, al Pio X di Cittadella alcune attività – come quelle delle realtà sportive e della scuola di musica – oltre che il bar non sono gestite direttamente dalla parrocchia ma seguite da realtà indipendenti, che condividono comunque lo stile della parrocchia. Il patronato per il resto vive grazie alla presenza di una trentina di volontari che ogni settimana aiutano nella gestione dei vari servizi, in segreteria, nelle manutenzioni; senza contare tutti coloro che sono attivi nei vari gruppi e nelle attività parrocchiali. È presente anche una dipendente che si occupa della pulizia e della cura degli spazi.