Nella Thailandia alluvionata sott'acqua anche la missione padovana a Chiang Mai. Il racconto di don Raffaele Sandonà

Gli effetti globali della crisi climatica si manifestano anche attraverso un aumento del numero degli eventi climatici estremi. Lo abbiamo visto in Veneto, lo abbiamo visto in Emilia Romagna. Stamattina, giovedì 26 settembre, lo vediamo in presa diretta dalle immagini che don Raffaele Sandonà, missionario fidei donum di Padova in Thailandia, parroco della cattedrale di Chiang Mai, ha condiviso sul suo profilo Facebook.

Nella Thailandia alluvionata sott'acqua anche la missione padovana a Chiang Mai. Il racconto di don Raffaele Sandonà

Nella notte thailandese – la tarda sera italiana – l’acqua, il fango e i detriti non solo sono arrivate a lambire l’altare della cattedrale, ma anche gli uffici, la cappellina, gli appartamenti, il centro di aggregazione.

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«Già due settimane fa era stato coinvolto il Nord della Thailandia – ci racconta don Raffaele Sandonà – tra cui la provincia di Chiang Rai. Le piogge intense hanno fatto scendere acqua dai monti e dalle foreste: i fiumi sono pieni di terra, di sabbia e di fango e invadono le città».

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«Ieri – continua don Sandonà – eravamo stati avvisati. Il fiume che passa attraverso Chiang Mai è esondato. La nostra cattedrale si trova in una delle zone più a rischio perché vicina al fiume. Già due anni fa eravamo stati coinvolti da un’alluvione, ma l’acqua non era così alta. Questa notte, infatti, l’acqua è entrata in chiesa, e anche in casa fino al primo piano».

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Fortunatamente il peggio sembra passato: «Stiamo iniziando a fare un po’ di pulizia perché l’acqua sta scendendo dentro gli edifici, fuori però siamo completamente allagati. Le strade sono ancora fiumi. Siamo raggiungibili solo dai mezzi speciali dell’esercito che distribuiscono cibo, è bello vedere il loro impegno. È un po’ questa la caratteristica del popolo thailandese, sempre pronto a dare una mano e ad aiutarsi reciprocamente».

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Più avanti si farà la conta dei danni, e non solo alla parrocchia: «Tutta la popolazione è rimasta colpita. Speriamo che l’acqua cali in fretta così da velocizzare la pulizia ed evitare ristagni che potrebbero portare ad altre problematiche».

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