Modesto, umile, caritatevole. Il 7 agosto ricorre la venerazione di san Gaetano Thiene, protagonista del '500
Il 7 agosto di venera san Gaetano Thiene: una vita avventurosa nella prima metà del '500 al servizio dei poveri. Coopera alla fondazione della prima compagnia di chierici regolari. A lui sono dedicate quattro chiese di Padova: Thiene, Terranegra, Ca’ Morosini e Mosson di Cogollo del Cengio.
Secondogenito di Gaspare Thiene e Maria di Battista Da Porto, Gaetano nacque a Vicenza nell'ottobre 1480; frequentò per quattro anni l’università di Padova laureandosi in utroque iure il 17 agosto 1504. Lo stesso anno entrò nello stato clericale come prescriveva la politica familiare; si trasferì a Roma per seguire la carriera di chierico rinascimentale che godeva e cumulava benefici curati, senza adempiere di persona ai loro oneri spirituali, e ne cedeva ad altri sacerdoti la gestione effettiva, riscuotendo una rendita e intervenendo di persona solo quando si trovava presente in diocesi.
La svolta avvenne nel 1515 con l’ingresso nell’Oratorio de Divino Amore, di cui fu forse uno dei fondatori, partecipando attivamente alle sue opere volte all'edificazione spirituale dei confratelli e a un diffuso impegno assistenziale, soprattutto verso gli emarginati. Perciò, come altri membri dell'oratorio, lo troviamo più tardi - nel 1524-25 - fra i custodi dell'ospedale di S. Giacomo degli Incurabili, uno degli istituti caritativi promossi a Roma, come altrove, dai confratelli del Divino Amore. Rientrato a Vicenza, nella primavera del 1518, per problemi familiari, continuò le attività spirituali e assistenziali entrando a far parte della Compagnia dei santi Clemente e Gerolamo, che aveva scopi simili a quelli del Divino Amore. Nel 1520 la compagnia vicentina assunse la cura dell'ospedale di Santa Maria della Misericordia, ristrutturato per accogliere gli incurabili; nel febbraio del 1522 si trasferì a Venezia dove fondò l'ospedale Novo degli Incurabili, che, come gli altri istituti omonimi, avrebbe dovuto accogliere le persone contagiate dalla sifilide, che proprio in quei decenni era esplosa con grande virulenza. Alla fine del 1523 ritornò a Roma dove cooperò alla fondazione, nel 1524, della prima Compagnia di chierici regolari. I caratteri di questa fondazione erano: oltre ai tre voti personali (povertà, castità e obbedienza) i confratelli - tutti ecclesiastici - si impegnavano a vivere in comunità poste sotto la guida di un preposito eletto ogni anno (e confermabile solo per un triennio), prive di un patrimonio stabile e non incardinate strutturalmente né in chiese parrocchiali né in altri istituti pii; erano tenuti a un continuo esercizio nelle attività assistenziali e nel culto sacro: nelle prime adottando uno stile personale improntato a modestia e umiltà, nel secondo evitando ogni inutile orpello, per privilegiare invece la frequenza ai sacramenti e alle pratiche liturgiche.
I confratelli furono subito designati con il nome di chietini o teatini per la presenza tra i fondatori del vescovo di Chieti Giampietro Carafa (futuro papa).
Durante il sacco della città da parte dell'esercito imperiale (maggio 1527) san Gaetano fu catturato insieme con i suoi compagni e barbaramente torturato. Liberato dalla prigionia, dopo un viaggio avventuroso riparò con i confratelli a Venezia dove rimase fino al 1533, quando fu inviato a Napoli con l'incarico di verificare se vi sussistessero le condizioni per fondare una nuova casa della congregazione: il periodo napoletano fu forse il più operoso e fecondo anche se non facile a causa delle lotte fratricide che dilaniavano la città. Ammalatosi, rifiutò le poche comodità che il medico gli consigliava e si spense nella serata di domenica 7 agosto 1547.
A san Gaetano sono dedicate quattro chiese padovane: Thiene, Terranegra, Ca’ Morosini e Mosson di Cogollo del Cengio. Nel duomo di Thiene una scultura di Francesco Rebesco ne riproduce le sembianze.